Attacco no vax sui social di due medici Scatta la denuncia: «Campagna d'odio»

Giovedì 17 Giugno 2021
Attacco no vax sui social di due medici Scatta la denuncia: «Campagna d'odio»
IL CASO
UDINE Attacco di matrice no vax sui social contro il presidente regionale Aaroi Emac e contro il segretario Anaao Valtiero Fregonese. Una valanga di post, con tanti profili fake, fasulli, si è scatenata già nei giorni scorsi sui profili dei due camici bianchi, che con gli altri colleghi dell'Intersindacale medica il 28 maggio scorso avevano sottoscritto una lettera per prendere posizione dopo il caso del nuovo direttore Sores Amato De Monte, finito al centro del dibattito perché non ancora vaccinato (come ha spiegato in commissione anche il direttore di Arcs Tonutti, si è trattato di un differimento per ragioni di salute).
A commento di quella lettera (e non solo) sono comparsi migliaia di messaggi, con parole dure e dal tono ostile, che parlano di «nazismo sanitario» e di «ricatto vaccinale», con dei simboli e delle sigle ricorrenti e il richiamo ad un gruppo di messaggistica sempre improntato alla filosofia no vax. Fregonese ha contato «2.900 commenti sul mio profilo. Me ne sono accorto giovedì sera: pensavo fosse accaduto solo su Udine, invece, ho saputo che era successo anche a Peratoner, sempre sotto il post della lettera sul caso De Monte. Ho parlato con la Digos e ho seguito i loro consigli. Non ho risposto ai commenti per non innescare un'altra spirale. I post parlano di nazismo sanitario, dittatura sanitaria, attentato alla libertà, ma i nomi sono tutti quanti inventati. Personalmente - ipotizza Fregonese - credo ci sia un'unica regia dietro queste manifestazioni. Secondo me, il grilletto dev'essere stato stato premuto a livello locale: qualcuno deve aver segnalato questa cosa e così si è scatenato l'inferno - continua la sua ipotesi il medico -. Peraltro il comunicato che avevamo mandato il 28 maggio era di tutta l'Intersindacale: non è un discorso personale». «Mi riservo - conclude - di poter presentare un esposto denuncia in Questura». Preoccupato? «All'inizio sì, non è piacevole. Ma non paura fisica per la mia incolumità: non credo si arrivi a tanto. Finché c'è uno scambio di opinioni, siamo tutti disponibili, ma quando ci sono attacchi orchestrati la cosa è ben diversa. Questi si firmano con nomi falsi e orchestrano una campagna d'odio: è molto più grave. I post contenevano solo insulti, non minacce, ma è indicativo di un clima feroce».
PERATONER
Il friulano Peratoner, in forza a Trieste, ha contato oltre novemila commenti che gli hanno intasato il profilo, sotto tre diversi post, «3.300 sotto la nota dell'intersindacale sul caso De Monte, altri tremila sotto il post di dicembre in cui annunciavo la mia vaccinazione e altri 3.300 in un post in cui replicavo ad un video di Speranza». Anche nel suo caso, «niente minacce personali. Sono tutti fake, messaggi ripetuti, in cui spesso veniamo etichettati come sanitari nazisti» e si scomoda persino Norimberga, «con svastiche ovunque». «Una cosa pazzesca. Lunedì - prosegue il presidente dei rianimatori e anestesisti - sono andato dalla Digos e ho fatto denuncia contro ignoti».
Dal mondo politico arriva la vicinanza di Cristiano Shaurli (Pd) («La solidarietà verso chi subisce l'attacco dei no-vax è non solo giusta ma doverosa»), ma anche del gruppo del M5S in consiglio regionale («La condanna di queste forme di violenza e intimidazione deve essere ferma) e Furio Honsell (Open sinistra Fvg) («Inaccettabile campagna d'odio»).
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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