Salvataggio Cimolai, primo voto di fiducia dei creditori. Si può procedere sulla strada della continuità aziendale

È l'ipotesi minima per l'omologazione della procedura e quindi per la continuità delle attività dell'azienda

Martedì 1 Agosto 2023 di Marco Agrusti
Salvataggio Cimolai, primo voto di fiducia dei creditori. Si può procedere sulla strada della continuità aziendale

PORDENONE - È l'ipotesi minima che può portare all'omologazione di un concordato preventivo in continuità aziendale. Minima, ma in questo caso di un'importanza vitale sulla strada del salvataggio di una delle più importanti aziende d'Italia e del Friuli Venezia Giulia. E questa ipotesi è diventata vera, perché l'obiettivo è stato centrato. È arrivato infatti il primo "sì" da parte di una classe di creditori alla proposta concordataria che può fungere da salvagente al gigante Cimolai.


LA PROCEDURA
Il presupposto minimo, nella fattispecie, è rappresentato dal voto favorevole alla proposta di concordato anche da parte di una sola classe di creditori, purché questa classe sia "maltrattata", ossia destinataria di un trattamento meno vantaggioso rispetto a quello che invece otterrebbe se si procedesse invece sulla strada della liquidazione. Il voto favorevole, in quel caso, è vivo testimone della fiducia in un rilancio delle sorti dell'azienda. E proprio quell'assenso, nel contesto del caso Cimolai, è arrivato alla fine della scorsa settimana. La maggioranza della classe "maltrattata" ha detto sì alla proposta. Il concordato in continuità diretta per il colosso Cimolai, quindi, subisce una decisiva accelerazione. Una svolta in positivo che accende una luce sempre più chiara sulla possibilità di rimettere il colosso pordenonese sulla giusta strada. Non è escluso, poi, che nei prossimi giorni possano arrivare altri pareri favorevoli (con voto annesso) in grado di rafforzare ancora di più il percorso concordatario. Ad oggi, quindi, il salvataggio della Cimolai sembra sulla buona strada. Al lavoro ci sono sia i legali locali che un team di Milano specializzato in questo tipo di operazioni. Il 10 agosto è in programma un nuovo vertice per tirare le fila della situazione e ci potrebbero essere altre novità positive.
La Cimolai era finita in una bufera a causa di una crisi finanziaria dovuta ad acquisti di prodotti derivati andati male e che poi si sono deprezzati sino a far perdere almeno 350 milioni di euro.

Da qui la crisi e la richiesta di concordato al tribunale di Trieste. L'ultima tappa prima del voto si era conclusa con l'annuncio che per dare una ulteriore spinta al salvataggio dell'azienda l'ingegnere Luigi Cimolai, presidente del consiglio di amministrazione aveva messo di tasca propria. Dieci milioni di euro. Era anche cambiato il piano di salvataggio con la rinuncia a realizzare una Newco e a procedere con la continuità di impresa.

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IL QUADRO
Dal punto di vista meramente d'impresa, invece, i successi del gruppo Cimolai continuano eccome. Gli affari in realtà non si sono mai fermati. L'azienda può contare su commesse già centrate almeno fino alla fine del prossimo anno. Ora si stanno acquistando le commesse per il 2025 e il 2026. Tra le imprese più note c'è sicuramente quella del super telescopio "Elt", dal valore di un miliardo e mezzo di euro. Si tratterà del più grande telescopio del mondo e l'avanzamento dei lavori lo si può monitorare minuto per minuto grazie a una webcam. Il cantiere è all'opera in Cile, sulla Cordigliera delle Ande a quota tremila metri. Ma la Cimolai non ha mai avuto paura di avere le vertigini.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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