Cimolai, ieri in tribunale la richiesta di concordato: si decide in 10 giorni

Martedì 21 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Cimolai, ieri in tribunale la richiesta di concordato: si decide in 10 giorni

PORDENONE - Il dado è tratto. Già, perché ieri, non venerdì come si riteneva in un primo momento, il pool di professionisti che stanno seguendo il caso della Cimolai, ha presentato al giudice del tribunale di Trieste la richiesta di concordato per il colosso pordenonese dell'acciaio.

Un grande lavoro che il pool tra cui spicca l'avvocato pordenonese Bruno Malattia, è riuscito a terminare in quattro mesi, anche grazie alla proroga di 60 giorni che lo stesso giudice aveva concesso.


IL FASCICOLO
Il primo dato fondamentale che emerge dall'imponente fascicolo che si compone di circa 180 pagine, è la totale volontà di proseguire con l'impresa di famiglia. Il piano di salvataggio voluto dall'imprenditore pordenonese e messo sulla carta dai professionisti che lo hanno seguito, prevede, a fronte di una stima del valore di liquidazione che si aggira dai 150 ai 170 milioni, il riconoscimento totale dei crediti privilegiati, la cifra balla intorno ai 220 - 230 milioni di euro e una quota che si aggira sul 15 per cento di quelli chirografari. Un altro dato fondamentale è legato al fatto che sul piano ci sono alcune soluzioni per rimettere a galla la barca, una di queste è legata anche alla possibilità di procedere da solo, senza l'ingresso di nuovi partner. È ovviamente una opzione, necessaria anche per prendere tempo, visto che le manifestazioni di interesse per la Cimolai Spa ci sono state e - a quanto pare - sarebbero pure state indicate sul piano di salvataggio.


LA SOCIETÀ
Il progetto principale prevede la realizzazione di una nuova società, una Newco, alla quale sarà conferito il core business dell'azienda con i suoi 800 milioni circa di ordini che sono ne portafoglio dell'azienda. Resterà in vita anche la bad company con tutte le sofferenze. Per quanto riguarda gli eventuali partner, la ricerca è stata fatta anche tramite il gruppo Lazard che si è occupato pure di tracciare la mappa delle sofferenze finanziarie, sarebbero dai cinque agli otto quelli che avrebbero confermato il loro interesse a partecipare all'operazione di rifinanziamento. Ci sarebbero, poi, le offerte non vincolati che dovrebbero essere tre. Sono tutte sul tavolo in attesa della new diligence. I nomi che circolano sono gli stessi già usciti nei mesi scorsi, Webuild e Vinci a cui potrebbero essere interessati anche gruppi locali. Da poco si è mossa Fincantieri infrastructure. In questo campo, però, si muove la politica nazionale e molto dipendere dalle "indicazioni" che emergeranno.


LA STRADA
Ora che la richiesta di concordato è stata presentata, toccherà al commissario fare una relazione e in una decina di giorni il giudice dovrebbe sciogliere la prognosi. A quel punto si andrà a giugno con il voto dei creditori. La nuova società, se l'intero percorso sarà positivo, è prevista per settembre. Il debito complessivo è intorno ai 660 milioni di euro di cui 230 verso creditori privilegiati, il resto chirografari.

Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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