Stangata Imu sulle sale slot: scatta l'aliquota massima al 10,6 per mille

Giovedì 23 Novembre 2023 di Barbara Turetta
Stangata Imu sulle sale slot: scatta l'aliquota massima al 10,6 per mille

VIGONZA - Tempi duri a Vigonza per le sale slot e i locali che propongono questo tipo di intrattenimento: l’aliquota Imu per queste attività è stata elevata dal 10,2 al 10,6 per mille, il massimo previsto dalle legge statale. É una delle novità che l’amministrazione di Gianmaria Boscaro ha introdotto nello schema di bilancio di previsione per il 2024. L’imposta rimane invariata per tutti gli altri immobili. Passa anche da qui l’azione dell’amministrazione per contrastare la ludopatia.


LA DECISIONE
«Abbiamo mantenuto invariate tutte le aliquote già in vigore – spiega Boscaro – tranne quella applicata ai locali dove sono installate slot machine e videolottery. É stata una scelta mirata per lanciare un preciso messaggio sociale contro la ludopatia». Altra novità nel bilancio previsionale è l’introduzione della cosiddetta “flat tax” sull’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche. «La riforma dell’Irpef – afferma il sindaco - ha accorpato primo e secondo scaglione di reddito, portando le attuali quattro aliquote (e relativi scaglioni), alle tre previste per il prossimo anno. Queste continue modifiche hanno fatto via via perdere risorse al Comune. Si è deciso quindi di prevedere l’aliquota unica dello 0,8%.

Ci tengo a precisare che le famiglie non avranno aggravi perché questa modifica coincide con la riduzione dell’Irpef a livello nazionale e secondo le nostre simulazioni un reddito fino a 25mila euro avrà uno sconto di 200 euro e di questi 17 euro verranno assegnati al Comune. La motivazione di questa scelta è stata quella di mantenere invariate le tariffe per i servizi quali mensa e trasporto scolastico, il servizio di trasporto sociale “Pegaso”, i pasti a domicilio, i canoni per i mini alloggi comunali».


LE TARIFFE
Invariate le tariffe dei servizi alle persone e alle famiglie per istruzione, politiche sociali e cultura. L’unico ritocco riguarda le rette dell’asilo nido comunale con le nuove tariffe in vigore a partire dal settembre 2024 dove l’incremento è del 5% comprensivo del costo dei pasti e dei pannolini. «Tenendo conto dell’agevolazione del bonus nido che viene erogato dallo Stato alle famiglie e che è pari all’importo dell’aumento che abbiamo introdotto – conclude Boscaro – questo non avrà nessun effetto sui bilanci delle famiglie».
 

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