BAGNOLI - Duecento persone si sono radunate ieri sera nei pressi della ex base aerea di San Siro a Bagnoli di Sopra per esprimere la propria contrarietà al possibile utilizzo della struttura, individuata come hub provinciale per la prima accoglienza di profughi e rifugiati.
La manifestazione è nata grazie ad un tam tam sui social network dalla mattinata di sabato e ad un passa parola tra Bagnoli e la frazione di San Siro. Molti i giovani, ma anche le persone di mezza età che hanno detto a gran voce come la scelta della vecchia base Nato dismessa da oltre otto anni non sia sostenibile per un territorio che ha già tante difficoltà.
A dare sostegno alla popolazione scesa in piazza, peraltro senza nessun simbolo politico, anche numerosi amministratori locali: oltre a Roberto Milan, sindaco di Bagnoli, Alberto Sturaro di Arre e Gianluca Piva di Agna, nonché il sindaco di Cona Alberto Panfilio.
«Su questa vicenda è necessario fare squadra tra amministrazioni vicine» ha ribadito il sindaco che nei prossimi giorni si incontrerà con lo stesso Barison per portare la questione all'attenzione della Regione Veneto. Qualche momento di tensione quando alcuni esponenti dei centro sociali hanno compiuto un intervento chiaramente provocatorio, subito bloccato grazie alla presenza discreta, ma decisa dei carabinieri di Bagnoli. I toni dei manifestanti sono sempre rimasti su toni civili. È stata ribadita la contrarietà al centro di accoglienza di grandi dimensioni: nei mesi scorsi Bagnoli ha accolto trenta immigrati.