Diga sul Vanoi, il Consorzio Brenta non si ferma: avviate le indagini geofisiche sui terreni

Domenica 8 Ottobre 2023 di Valerio Bertolio
La raccolta firme a Lamon contro la diga sul Vanoi

LAMON (BELLUNO) - Mentre il consorzio di Bonifica Brenta si prepara ad effettuare le indagini geofisiche sul campo in diversi terreni a Lamon ai fini della stesura del progetto della diga del Vanoi, ieri, 7 ottobre, in piazza 3 Novembre è iniziata la raccolta firme contro l'invaso. "No alla diga del Vanoi": questo il titolo della sottoscrizione che è partita sotto un gazebo del Pd locale. A chi firmava non era necessario spiegare nulla, in queste giornate a 60 anni dal disastro del Vajont.

L'AVVISO
L'Amministrazione comunale di Lamon, retta dal sindaco Loris Maccagnan, ha ricevuto nei giorni scorsi l'avviso dal Consorzio di Bonifica del Brenta: un atto pubblicato all'albo. Si spiega che per il "Serbatoio del Vanoi- Realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e Tutela dell'irrigazione nel Comprensorio di Bonifica Brenta" sarà necessario operare in alcune proprietà private «per l'esecuzione di indagini geofisiche» ai sensi del testo unico sugli espropri (per la precisione l'art 15 del Dpr 327/2001). Nell'avviso si ricorda che «il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha approvato e finanziato la redazione della progettazione definitiva» per l'invaso sul torrente Vanoi.

Si spiega poi che servono sopralluoghi e indagini geofisiche su terreni di proprietà privati di cui viene allegato un lungo elenco.

L'ATTREZZATURA
«Le attività sul campo - si legge nell'avviso - prevedono sostanzialmente la semplice posa di un allineamento di cavi collegati a dei geofoni provvisoriamente infissi nel terreno tramite una punta lunga circa 10 centimetri». E si annuncia che «si svolgeranno in un arco di tempo valutabile in un massimo di sei settimane». Il Consorzio spiega che trattandosi di aree impervie coperta da fitta vegetazione infestante se sarà necessario sarà eseguito lo sfalcio ma che «non verrà intaccata alcuna alberatura». «Al termine dei lavori tutte le attrezzature saranno recuperate e nulla sarà lasciato sul terreno. Provvederà alle indagini sopra descritte il personale di società appositamente incaricata. Le operazioni in precedenza richiamate saranno effettuate nel comune di Lamon e identificate in Catasto terreni (50 gli appezzamenti) come specificato nella tabella». I proprietari o possessori dei terreni potranno presentare eventuali osservazioni entro 7 giorni dalla data di pubblicazione dell'Avviso.

LA PETIZIONE
E mentre l'opera procede spedita la raccolta firme per il "no" vedeva ieri in piazza, attorno a mezzogiorno, due assessori della Giunta Loris Maccagnan: il vicesindaco Gian Pietro Da Rugna e Paolo Bee. «Ci mobiliteremo con i gazebo - aveva annunciato il segretario del Pd Alessandro Del Bianco - promuovendo nelle piazze una raccolta firme che abbiamo già lanciato online e in pochi giorni ha avuto oltre un migliaio di adesioni. Saremo a Lamon, Sovramonte Feltre e Belluno. Invitiamo tutti i cittadini a prendere posizione contro questo sciagurato progetto.

LA STORIA
Una ventina di anni fa a Fonzaso sindaco Gianluigi Furlin il Consiglio Comunale votò contro la Diga sul Vanoi con la motivazione di un possibile pericolo e l'aggiunta di una cambio di clima compresa la nebbia. Negli anni 90 l'Amministrazione provinciale di Gianpaolo Bottacin con assessore di competenza il vicesindaco di Arsié, Ivano Faro preparò un piano di sghiaiamento a monte dei laghi della diga del Corlo. Sull'alveo del Corlo si iniziò il lavoro poi ci si fermò e non si fece più nulla. Oggi il lago è soggetto a laminazione dalla metà di settembre per tenerlo basso per la sicurezza di tutte le costruzioni. La strada provinciale del Vanoi fu abbandonata per la frequente caduta sassi e terriccio come il tratto in epoca presente dalle gallerie fino alla passerella per salire ai Bellotti.
 

Ultimo aggiornamento: 13:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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