Consiglio d'urgenza, la Provincia boccia la diga sul Vanoi: «Troppo pericolosa»

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Federica Fant
Il Vanoi

BELLUNO - È stato approvato all'unanimità l'Ordine del giorno del Consiglio provinciale, convocato d'urgenza, che aveva ad oggetto la contrarietà alla proposta di realizzazione del progetto "Serbatoio del Vanoi. Realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e tutela dell'irrigazione nel comprensorio del Consorzio di Bonifica del Brenta".

IL PROGETTO
La diga sarebbe alta almeno 116 metri, verrebbe costruita nella zona più a nord di Lamon (il cui sindaco Loris Maccagnan era presente in aula a Palazzo Piloni) al confine con la provincia di Trento.

Obiettivo è quello di raccogliere le acque del torrente Vanoi, principale affluente del torrente Cismon, a sua volta uno degli affluenti più importanti del fiume Brenta che attraversa la campagna veneta fino a sfociare nel mar Adriatico. Secondo lo studio di fattibilità presentato, la diga porterebbe a creare un lago artificiale da 33 milioni di metri cubi di acqua. Il bacino ipotizzato avrebbe una capienza superiore di tre volte rispetto a quello dello Schener, invaderebbe tutta la val Cortella, in particolare una parte consistente del territorio di due comuni trentini, Canal San Bovo e Cinte Tesino.

IL CONSIGLIERE
Il consigliere Paolo Perenzin ha riportato le precise parole della relazione in cui si evidenziano reali criticità e si paventano possibili incidenti: «Non è un caso che facciamo questo consiglio provinciale a pochi giorni dalla ricorrenza della tragedia del Vajont ha esordito - Non possiamo continuare a ricordare le stragi del passato fingendo che nel presente si possano fare gli stessi errori».

LO STUDIO
Nello studio di prefattibilità ambientale i relatori scrivono: «I comuni montani (..) ne riceveranno effetti negativi» e si assisterà «all'incremento di misure di sicurezza a fronte di possibili incidenti». Queste parole sono pietre. E come ha potuto la Regione chiedere fondi con questa relazione? Auspichiamo che il 9 ottobre si possa ricordare degnamente il passato promettendo che non lo stesso non si ripeta in futuro». A descrivere l'ordine del giorno il consigliere delegato all'ambiente, Simone Deola, che ha rivendicato con forza la posizione provinciale. «La Provincia di Belluno fin dalla riproposizione del progetto, ha analizzato il tema. E condivide le preoccupazioni del territorio, in particolare dei cittadini di Lamon e Sovramonte».

IL PRECEDENTE
«Giusto un anno fa il consiglio provinciale, con un atto ufficiale, si era espresso sul tema della crisi energetica e sul tema della crisi idrica conseguenza invece della siccità e del cambiamento climatico. E aveva avuto modo di sottolineare un passaggio sulla gestione dell'acqua pubblica. In particolare, il consiglio domandava attenzione al sistema dei prelievi dei consorzi irrigui di pianura e, comunque, di tutti i prelievi idrici dissipativi», chiedendo agli enti preposti di attivarsi per ridurre gli sprechi idrici «dovuti alla vetustà dei sistemi di trasporto della risorsa e di irrigazione e utilizzo nelle aree agricole di pianura».

PRESIDENTE E GIUNTA
Dal canto suo il presidente della Provincia, Roberto Padrin, ha ribadito come «Non siamo quelli del no a priori, ma in questo contesto abbiamo valutato che i rischi siano superiori ai benefici». L'odg è stato votato all'unanimità da Serenella Bogana , Lucia Da Rold, Mario De Bon, Simona Deola, Danilo De Toni e il presidente.

GLI OSPITI
Due gli ospiti: il sindaco di Lamon, Loris Maccagnan e il collega di Fonzaso, Christian Pasa. è stato inoltre sottolineato che lo scorso 4 maggio la Regione ha dichiarato di avere trasmesso l'elenco di opere e interventi di urgente realizzazione per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In questo elenco le opere individuate sono sei e quella del Vanoi con una richiesta di finanziamento di 150 milioni di euro.
 

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