​Due piste ciclabili in corso Milano, parcheggio Prandina aperto alle 8

Venerdì 3 Maggio 2019 di Mauro Giacon
Due piste ciclabili in corso Milano, parcheggio Prandina aperto alle 8
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PADOVA Ieri il sindaco ha illustrato il piano che rivoluzionerà corso Milano, il quale sarà solcato in tempi brevissimi - si parla di una settimana - da nuove piste ciclabili. Una in entrata e una in uscita. Funzionerà così: parallele ai portici correranno le piste e all'esterno i parcheggi, dove si potrà. Al centro le auto e i bus in corsa. Stanno per partire i lavori per la segnaletica, i cartelli indicano lavori fra i 6 e il 7 maggio per la carreggiata che parte da Rce arriva al Plaza e finisce al Verdi per capirci. Siamo in una strada oggi fortemente presidiata dalle auto, in sosta regolare e non, e solcata, specie di mattina da torpedoni in arrivo da Mestrino e da fuori provincia. Fattostà che il nuovo assetto, spiegato ieri da Giordani, Lorenzoni, Micalizzi e Gallani ha un solo obiettivo. Scoraggiare il traffico di attraversamento, come ha detto l'assessore alla Mobilità. E per questo non è altro che l'antipasto di quello che verrà servito più tardi: via le auto da piazza Insurrezione e ztl anche in via Dante. Perchè all'orizzonte c'è una linea  di tram che parte da Chiesanuova e finisce alla zip, passando per di qui.
Giordani ne fa un punto d'inizio e con orgoglio afferma che entro la fine del suo mandato nel 2022 sistemerà tutto il quadrante. «Che parte da Ifip, Pp1, piazzale Boschetti e arriva fino a qui». Insomma una visione complessiva della sosta in città. «So che sarà difficile ma se cercassi il consenso ad ogni costo non fare mai nulla».
LA PRANDINAIl corso si restringerà. E viste le leggi della fisica ancora in vigore il sindaco ieri ha affermato che «Perderemo 27 posti da via S. Pietro al Verdi su entrambi i lati» nel senso che spariranno. «E in quella zona la pista sarà protetta da transenne e fioriere». Ma ci sarà la compensazione. «La Prandina aprirà i battenti alle 8 di mattina». Come a dire che chi lavora avrà il suo posto per parcheggiare. E i commercianti sono d'accordo».
L'assetto parte in via sperimentale, ed è un segnale anche per le associazioni che si stanno accapigliando in Agenda 21 sul futuro della Prandina. Difficile immaginare una ciclabile che non faccia da frangiflutti alle auto senza un parcheggio-diga. Tanto più oggi che il bike sharing sta per diventare a flusso libero, ovvero si potranno lasciare le bici dove si vuole. A precisa domanda il sindaco rispose: «Discutano poi decideranno Giunta e Consiglio». 
GLI ASSESSORIIl punto più delicato lo affronta Micalizzi: «Miriamo a sperimentare i nuovi ingombri con i flussi di traffico». Già oggi le carreggiate per chi arriva da fuori e va in centro all'altezza del semaforo di riviera S. Benedetto sono rimaste due, vedremo con la ciclabile. E siccome l'ambiente è importante l'assessora Gallani aggiunge: «Completeremo il quadro con innesti arborei».
LE DOMANDEPuntuale arriva il commento su Fb di Incivilis, le guardie civiche della città. «Ci chiediamo: come proteggere le bici se si fa solo una riga gialla per terra e non si rialza la ciclabile? Come evitare che le auto parcheggino su ciclabile e marciapiede a raso? Dove si fermeranno i mezzi carico scarico? Dove si fermeranno i bus se si toglie la corsia dedicata? Come si gestirà il traffico se da due-tre corsie per lato, si passa a una direzione? I pedoni hanno già marciapiedi e portici, perchè non sistemare quelli, eliminando le barriere architettoniche? È il caso di mettere degli alberi, per quanto belli, a interruzione della ciclabile visto che poi nel tempo le radici rendono difficile il transito?».
Mauro Giacon
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