Omicidio di Montegrotto. Gli amici festeggiano con i fuochi d'artificio il compleanno di Caruso, ucciso dalla fidanzata

Il ritrovo ai Laghetti di S. Antonio. Gli amici: «Grazie, ci avete fatto sentire parte della famiglia»

Giovedì 13 Ottobre 2022 di Marina Lucchin
Fuochi d'artificio alla festa di compleanno di Mattia Caruso, ucciso dalla fidanzata

PADOVA - Erano in tanti, proprio come piaceva a lui, che per far festa era sempre pronto. Un centinaio tra parenti e amici: sui loro volti sorrisi, ma nel petto il cuore spezzato. Tutti lì, ai laghetti di Sant’Antonio, dove è avvenuta la tragedia, a festeggiare - per così dire - il 31esimo compleanno di Mattia Caruso, il ragazzo morto due settimane fa assassinato dalla fidanzata Valentina Boscaro con una coltellata al cuore.

E fuori, nel parcheggio del locale, lo stesso dove Mattia aveva passato la sua ultima serata, una croce in sua memoria, con le fotografie degli amici, i palloncini, i fiori e le bottiglie di birra vuote, bevute in suo onore, come avrebbero fatto in sua compagnia se quella maledetta notte, domenica 25 settembre, non fosse stato ammazzato a tradimento da chi, invece, avrebbe dovuto amarlo con tutta se stessa.

Cena e fuochi d'artificio

Gli amici, martedì sera, sono stati accolti dai genitori e dai fratelli di Mattia come facessero parte della loro famiglia. Li hanno voluti vicini per trasformare un’altra giornata di lutto, in una festa. Una festa vera, tra cena luculliana nel chiosco del locale e un tripudio di dolci, per finire con i fuochi d’artificio che si specchiavano sulla superficie dei laghetti da pesca di Montegrotto. I fratelli Melinda e Rosario hanno anche acceso le candeline sulla torta su cui campeggiava una versione zuccherina di una fotografia di Mattia assieme ai fratelli, tutti sorridenti al lavoro nella loro bancarella di dolciumi. Un modo di onorare la memoria del ragazzo, che ha lasciato spiazzati i tanti amici. Lorenzo, Mirca, Vanessa e Mattia, che nonostante il cuore gonfio di dolore, hanno celebrato assieme alla famiglia di Mattia non la morte, ma la vita. «Grazie, grazie e grazie ancora - si rivolgono i quattro ragazzi ai genitori e ai fratelli Caruso - per la grandissima forza di tutta la vostra famiglia, per aver festeggiato il compleanno di Mattia in una maniera così unica e aver dimostrato a lui tutto l’affetto e l’amore che tutti noi portiamo nel cuore».

La lettera

E poi c’è Michela, che ha dedicato a Mattia una lunga lettera, nel giorno del suo 31esimo compleanno. «Matto, oggi sarebbe dovuta essere una giornata di festa, di preparativi e cenare tutti insieme con la tua famiglia, per festeggiare il tuo compleanno, il piccolo di casa. Ci sarebbe dovuta essere tua sorella pronta a fare i rustici e nel mentre bisticciare con mamma che ti vizia. Nel mentre, come sempre, a pennello, saresti dovuto entrare tu da quella porta e sfottere tua sorella nel bel mezzo della discussione, chiedendole baci. E lei, puntualissima come ogni volta, pronta a mandarti via, perché quei baci li avrebbe voluti ma faceva l’orgogliosa e tu, con il tuo sorriso, avresti continuato ad insistere imperterrito. Già, tutto sarebbe stato magnificamente imperfetto, ma pieno di amore perfetto».
«Purtroppo tu non interromperai mamma e Meli che discutono sul fatto che mamma ti ama e ti protegge più degli altri. Purtroppo non entrerai più da quella porta. Il 25 settembre con te, sono morti sogni, progetti, speranze. Quel giorno con te è morta una famiglia intera, che ora sopravvive».
«Sai, matto, non so che stai combinando lassù, ma sono sicura che già ti amano e forse, mentre qui tutti proviamo sgomento per quello che ti è successo, lì ti stai facendo conoscere e starai ballando con tutti, grandi e piccini. Fai il bravo che lì non c’è tua sorella a metterti i freni come solo una sorella maggiore sa fare. Non ho il coraggio di confrontarmi con gli occhi della tua mamma e del tuo papà, perché a te non è stato dato il tempo di essere genitore, ma penso tu possa capire quanto un genitore soffra dinanzi alla morte di un figlio. Quando stai per perdere e perdi un figlio hai la sensazione che ti stiano strappando il cuore dal petto a mani nude. Gli occhi esprimono tutto quel dolore inconsolabile di non avere neanche più la speranza. Sono convinta di una cosa, parlo di morte, ma in realtà, matto mio, “Siamo nati e non moriremo mai più”. Ecco in questo giorno, dove avresti dovuto ricevere mille e uno regalo, ne chiedo io uno a te: sorreggi insieme a mamma e papà questa croce, alleggeriscigliela. Lo so, avresti dovuto fare il figlio, e invece ora spetta a te proteggere i tuoi genitori».

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