Tabaccaio ucciso con colpi sulla nuca a Jesolo. I colleghi commercianti: «Ora viviamo nella paura anche noi»

Lunedì 13 Maggio 2024 di Giuseppe Babbo
JESOLO La tabaccheria di piazza Marina di Roberto Basso assassinato

JESOLO - «Abbiamo paura: il killer che ha ucciso Roberto potenzialmente poteva controllare anche noi». Sgomento, dolore e anche paura. Soprattutto tra i commercianti di piazza Marina che chiedono sicurezza dopo la tragica morte di Roberto Basso, il tabaccaio 64enne trovato senza vita nella sua abitazione di via Antiche Mure con la nuca fracassata da più colpi. Le indagini dei Carabinieri della caserma di Jesolo, di San Donà e del nucleo operativo di Venezia stanno continuando nel massimo riserbo e in modo serrato. Gli investigatori, anche con gli uomini della scientifica, hanno ispezionato più volte sia l’abitazione dell’uomo che la sua tabaccheria, entrambe sotto sequestro. Le ricerche sono concentrate anche sull’arma del delitto, un oggetto appuntito, forse un attrezzo agricolo. Ma intanto tra i vicini di negozio del tabaccaio si sta diffondendo una certa preoccupazione. 
 

L’ALLARME
«Roberto era solito rientrare dal lavoro con una borsa, spesso una ventiquattrore – ricordano i commercianti della piazza -. Gli dicevamo di stare attento e di cambiare abitudini perché quel modo di fare poteva richiamare l’attenzione di qualche malvivente. E lo stesso vale anche per quando rimaneva aperto da solo nei mesi invernali fino a sera inoltrata. Lui, la persona più tranquilla del mondo, rispondeva sempre con un sorriso. Ora, però, a fronte di quanto accaduto, in piazza c’è chi ha paura: il timore è quello di essere controllati, speriamo che le forze dell’ordine facciano chiarezza il prima possibile. Prima di tutto per la memoria di Roberto ma anche per i timori della gente». In base alle immagini di videosorveglianza di un negozio di piazza Marina, Roberto alle 23.50 di domenica scorsa era ancora vivo perché è stato immortalato proprio in quel momento mentre chiudeva il suo negozio. A quel punto il tabaccaio è salito sulla sua Opel Zafira, anche questa sequestrata per consentire lo svolgimento di tutti gli accertamenti del caso, per raggiungere la sua abitazione di Jesolo Paese. Ed è qui che è stato ucciso nella notte. Non è escluso che abbia sorpreso qualcuno all’interno della casa oppure che sia stato colpito alle spalle da qualcuno che magari conosceva. L'uomo è stato rinvenuto privo di vita lunedì mattina dal fratello Andrea che si sarebbe recato a casa sua per portagli un decespugliatore. Non avendo notizie del fratello, sarebbe riuscito a salire al primo piano usando una scala appoggiata alla ringhiera esterna e a toccare il corpo della vittima attraverso la fessura di un vetro rotto. Sprovvisto del cellulare, l’uomo ha successivamente avvisto la sorella Francesca il cui marito Luigi Rossi ha dato l’allarme al Suem. In questi giorni gli stessi famigliari si sono stretti nel loro dolore, evitando di commentare quanto accaduto. Rimasti in contatto con il sindaco Christofer De Zotti, hanno chiesto di essere lasciati in pace. «La famiglia sta vivendo dei giorni difficili – dice il primo cittadino – e ha chiesto a tutti di avere una maggiore tranquillità, è un appello che rilanciamo nel totale rispetto di tutte le persone coinvolte». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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