Omicidio di Caruso, al setaccio il cellulare di Mattia per chiarire i lati oscuri:spostamenti della coppia e orari

Domenica 2 Ottobre 2022 di Serena De Salvador
Valentina Boscaro

PADOVA - Il giallo è risolto, l'assassino ha un nome e un volto, la macchina della giustizia si è messa in moto. Eppure nell'omicidio di Mattia Caruso ad oggi la testimonianza principale resta quella della stessa autrice, Valentina Boscaro. Una testimonianza partita con tre giorni di depistaggi e mutata nella confessione, che però ancora presenta punti da chiarire. Specie per quanto riguarda gli esatti movimenti compiuti dalla coppia e gli orari in cui sono avvenuti. Un aiuto per ricostruirli verrà dalle verifiche sui cellulari, dalle celle telefoniche agganciate a messaggi e chiamate effettuate, come quelle partite dal telefonino di Caruso a quello della madre alle 22.15 e alle 22.45.
Le indagini proseguono e nel frattempo per la 31enne la misura degli arresti domiciliari è stata ritenuta sufficiente, evitando dunque alla donna il carcere.

Fatto che ha contribuito ad acuire il dolore dei familiari della vittima, ma che è stato determinato in base a specifiche esigenze cautelari.


I PROVVEDIMENTI
«La mia assistita è ai domiciliari non perché madre di una minorenne ha precisato l'avvocato Nicola Guerra bensì perché questa è stata ritenuta la misura idonea per le esigenze cautelari attuali». In altre parole il giudice ha ritenuto sufficienti i domiciliari per limitare il rischio eventuale che Boscaro possa reiterare il reato, inquinare le prove o fuggire. Ha però anche disposto l'utilizzo del braccialetto elettronico.
La presenza della figlia invece sarà oggetto di valutazione del Tribunale per i minorenni. È peraltro in discussione al Senato la proposta di legge in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori. A maggio ha incassato il primo sì alla Camera e prevede che le detenute madri di bambini con meno di 6 anni non vengano incarcerate ma collocate ai domiciliari, in strutture protette o in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, negli istituti a custodia attenuata (Icam).


I QUESITI
Al momento dunque Boscaro attenderà nella sua abitazione gli sviluppi investigativi, che dovranno rispondere a domande ancora insolute.
La prima: cosa stavano facendo i due fidanzati quando Caruso è stato accoltellato? Accertato che il fendente è stato sferrato dentro l'auto, erano già fermi nella piazzola di via dei Colli Euganei? Dopo l'autopsia si attendono gli esiti dei test che potrebbero far capire in quale condizione psicofisica si trovasse il trentenne. Poco credibile fin da subito è parsa infatti la versione di Boscaro che voleva l'uomo accoltellato nel parcheggio di Montegrotto, salito in auto e accasciatosi dopo aver guidato per oltre due chilometri. La donna ha invece poi detto di averlo colpito una sola volta (dettaglio confermato dall'autopsia) mentre lui era al volante e in movimento. La lama gli ha però trafitto il cuore causando una copiosa emorragia. E dunque, può Caruso essere riuscito ad accostare e a fermarsi senza sbandare o causare incidenti dopo aver ricevuto una tale ferita?
L'altro interrogativo riguarda gli orari. Al momento i carabinieri collocano il momento del delitto tra le 22.30 e le 23.30. Alle 22.45 Caruso potrebbe essersi trovato ancora nel locale Laghi di Sant'Antonio. Lo confermerebbe una chiamata alla madre partita probabilmente per errore: la donna infatti non ha parlato con il figlio, ma sentiva in sottofondo la musica. Inoltre mezz'ora prima Mattia aveva già chiamato mamma Rosanna (difesa, con la famiglia dall'avvocato Francesca Betto). In quell'occasione si erano parlati, ma il contenuto della conversazione è mantenuto sotto riserbo dagli inquirenti.

 

Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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