Rubano. Incidente in moto, chi era Giorgio, morto a 35 anni. Gli amici: «Ora lassù insegnerai a giocare con il tamburello»

Era impiegato all'ufficio tecnico della Fip Industriale spa di Selvazzano, appassionato di tamburello e di tiro con l'arco

Lunedì 31 Luglio 2023 di Luisa Morbiato
Giorgio Violato

RUBANO (PADOVA) - Giorgio Violato viveva da solo in via Larga al civico 3, una strada immersa nel verde alla fine di via Mazzini, proprio prima del sottopasso ferroviario che porta alla frazione di Villaguattera. Una delle poche abitazioni della strada, nella quale si era trasferito poco più di un paio di anni fa e, dove molto probabilmente stava tornando quando, poco dopo mezzanotte ha trovato la morte in via Mazzini in sella alla sua Ducati Monster. L'abitazione dell'uomo infatti è lontana poco più di un chilometro dal luogo dell'incidente. Il trentacinquenne lavorava dal 2010, con il ruolo di impiegato dell'ufficio tecnico, alla Fip Industriale Spa di Selvazzano.

Tra le sue passioni lo sport, il tamburello, il tiro con l'arco e la moto. La sua morte ha gettato nello sconforto i tanti amici che con lui avevano condiviso le sue passioni, i momenti felici e tristi della sua vita.

«Vai a insegnare a Gesù a colpire con arco e frecce»

Sui social si è ben presto diffusa la notizia della vita spezzata di Giorgio. «Otto anni di noi, ciao amico mio eri e rimarrai la persona più bella che ho conosciuto a Padova, Unico del nostro genere - ha ricordato Michael Baldi di "Palla Tamburello" - un insieme di serietà, disponibilità, intelligenza, mattanza, ignoranza. Mi mancherai Giorgio - ha continuato Baldi - ora vai a insegnare a Gesù Cristo a colpire con arco e frecce, a schiacciare col tamburello, a fare i traversi con l'automobile, a fare ruota alta con la moto e a "sbregare" le casse ascoltando hardcore». Un ricordo che ha associato anche all'associazione sportiva "Tamburello Padova" società di riferimento di Violato. «Ti ho conosciuto poco tempo fa, avevamo ancora tante chiacchiere e partite a tambeach (una specialità di tamburello) da giocare. Non è giusto...Mi mancherai caro Giorgio». Ha ricordato Alessandro Marletta. Altri hanno manifestato il loro dolore e la tristezza per un amico del quale sentiranno la mancanza postando saluti, cuori palpitanti e speranza di un riposo eterno nella pace. Tutti ricordano una persona con un'anima delicata, sensibile, un uomo meraviglioso con una rara bellezza interiore, un amico sincero con il quale trascorrere tante ore in allegria e divertimento. Ma hanno parlato anche di una persona assennata, capace, un amico sincero e sempre presente che, purtroppo ha concluso la sua esistenza terrena in un modo tanto cruento.

Anche i vicini hanno ricordato il trentacinquenne come una persona gentile, ma anche riservata e molto educata nonostante i rapporti di buon vicinato si limitassero ai saluti e poco altro. Il sindaco Sabrina Doni ha espresso le sue più sentite condoglianze alla famiglia ed ha sottolineato come sia «sempre una notizia terribile la morte di una persona cosi giovane». Ha auspicato che «questo spaventoso incidente possa essere di monito per tutti coloro che ogni giorno si muovono sulle strade sempre in fretta nel traffico intenso. Basta una semplice distrazione per causare lutti e dolori insopportabili ad amici e famiglie». 

Ultimo aggiornamento: 15:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci