Este. Il ricordo a scuola per il 18enne stroncato da un malore. La mamma: «Abbracciatevi come faceva Edo con noi»

I genitori del giovane ai compagni di classe: «Quando tornate a casa, abbracciate i vostri genitori e i fratelli e date loro un bacio. Era la prima cosa che Edoardo faceva con noi»

Martedì 28 Febbraio 2023 di Giovanni Brunoro
La mamma di Edoardo durante la commemorazione a scuola

ESTE - «Quando tornate a casa, abbracciate i vostri genitori e i fratelli e date loro un bacio. Era la prima cosa che Edoardo faceva con noi». Queste le toccanti parole di Enrico Zattin, il padre del giovane Edoardo, il 18enne morto venerdì scorso dopo un malore in palestra. Una sofferenza profonda, dominata da immutato amore nei confronti del figlio scomparso, quella trasmessa ieri mattina dai genitori durante la commemorazione nel chiostro dell'istituto Atestino. Il freddo pungente non ha fermato le centinaia di ragazzi presenti per salutare idealmente il loro compagno di scuola. Partecipa attivamente al lutto anche la palestra Iron Dojo di Monselice, che ieri attraverso i canali social ha annunciato la sospensione del corso di pugilato. E mentre la famiglia e gli amici non si danno pace per la morte del ragazzo, vivendo nel suo ricordo, emergono nuovi elementi sulla dinamica del caso. Non si esclude che a stroncare Edoardo Zattin sia stato un trauma pregresso e, anche in questo senso, nelle ultime ore si stanno svolgendo le indagini.

I genitori di Edoardo: «Uniti nel dolore»

Il momento all'Atestino - condiviso da studenti, docenti e preside - ha rappresentato un primo commiato in attesa del funerale, che si celebrerà alla chiesa del Meggiaro dopo l'autopsia. C'erano i compagni della 4ª Afm, gli alunni delle altre sezioni, i professori e tutta la famiglia del ragazzo. Poco dopo la morte di Edoardo, la sorella Giorgia aveva lasciato un messaggio di speranza: «Siamo devastati, ma uniti, perché nel dolore ci sarà una crescita. Ognuno porterà Edo dentro di sé e mostrerà al mondo la sua bellezza e le sue qualità». Parole confermate ieri da mamma Manuela Borile e papà Enrico, che si sono uniti alla comunità studentesca invitando i ragazzi a non nascondere i sentimenti. «Ogni giorno Edoardo mi diceva "mamma, ti voglio bene. Stai tranquilla, andrà tutto al meglio" - ha ricordato la madre, avvolta nel giubbotto del figlio - Per un genitore, queste parole sono la felicità. Il suo abbraccio mancherà per sempre. Lui voleva la nostra gioia e cercava sempre di portare la pace tra i dissidi. Vi chiedo di rendere orgogliosi voi stessi e i vostri genitori come faceva Edoardo».

Aprendosi agli studenti, il padre ha aggiunto: «Non è la prima volta che assisto a lutti di questo tipo, ma ora lo vivo in prima persona. Edoardo era un ragazzo veramente buono, lo dico senza retorica. È lui che mi sta dando la forza di sopportare il dolore profondo che stiamo provando tutti noi».

Il torneo della scuola

Dopo le parole introduttive di don Lorenzo, insegnante di religione, i ragazzi si sono passati a turno al microfono ricordando il loro Edoardo e rivolgendosi direttamente a lui, come fosse presente. «Era il 2016, e in quell'estate torrida ho iniziato a sentire una profonda connessione con te - ha esordito un amico - Ci incontravamo in piscina o in palestra, per giocare a basket. Quando ti vedevamo arrivare in bicicletta e sentivamo la tua voce, ci usciva un sorriso. Abbiamo condiviso tante esperienze e ci siamo confidati. Quanti chilometri a piedi abbiamo fatto per trovarci e risolvere piccoli bisticci. Ora quanti ne dovremmo fare per trovarti?». Edoardo Zattin frequentava l'Atestino da settembre: proveniva dal liceo Cattaneo di Monselice e, prima ancora, dal liceo Roiti di Ferrara. La sua carriera scolastica era stata itinerante per via degli impegni sportivi del giovane, promettente giocatore di basket. In ogni gruppo, però, aveva lasciato un buon ricordo, come testimoniato dal rappresentante della 4ª Afm: «Nonostante il poco tempo trascorso insieme, sei entrato subito nei nostri cuori. Il tuo senso di responsabilità era lodevole e sei stato l'amico che tutti vorrebbero avere». Al termine del momento, i compagni di classe si sono portati al centro del chiostro e hanno liberato in cielo dei palloncini bianchi dopo essersi stretti in un lungo, commosso abbraccio. Per onorare la memoria del ragazzo, la scuola ha deciso di intitolare a lui il torneo sportivo che si svolge tradizionalmente a maggio.

Le indagini

La famiglia, ora, aspetta la verità. I risultati dell'autopsia faranno chiarezza sulla causa di morte e aiuteranno a rispondere ai tanti interrogativi ancora irrisolti. Uno su tutti: quando Edoardo ha ricevuto quel colpo in testa, capace di lesionare l'osso parietale e portarlo alla morte? Il ragazzo si è sentito male mercoledì sera dopo una sessione di sparring: una simulazione in coppia dei colpi che poi si sferrano in combattimento. Il partner di Edoardo ha rilasciato una dichiarazione ai carabinieri di Monselice, che indagano, confermando di non aver colpito il ragazzo in quella circostanza. I boxeur dell'Iron Dojo si allenano 3 volte la settimana: lunedì, mercoledì e giovedì e in qualche sessione salgono sul ring arrivando al contatto fisico diretto. Lo conferma il presidente di Iron Dojo, Lorenzo Bezzon: «Non posso escludere che lunedì sera Edoardo abbia fatto un incontro. Frequentava la palestra da qualche mese e sono abbastanza certo che fosse già salito sul ring. In ogni caso, gli atleti in combattimento utilizzano casco e protezioni e il maestro Lazzarin li sorveglia costantemente. Si tratta pur sempre di boxe e chi si iscrive sa che si prepara al contatto fisico diretto». Nega traumi pregressi Fabio Baù, l'allenatore di basket di Edoardo. Il 18enne aveva da poco ripreso ad allenarsi ed era in procinto di rientrare nella rosa del Redentore Este. «Nessuna pallonata - ha dichiarato - In genere gli atleti si fanno male alle mani, ma non alla testa». Chi indaga sta vagliando ogni ipotesi, guardando anche la storia clinica di Edoardo. Potrebbe sussistere una predisposizione alla formazione di lividi e sanguinamento a seguito di lesioni. Qualche tempo fa, il ragazzo aveva avuto un lieve incidente in moto, le cui conseguenze però non sembrano aver lasciato strascichi.

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Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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