CADONEGHE (PADOVA) - Chiesa inagibile, messe all'aperto. La violenta grandinata della scorsa settimana e i temporali degli ultimi giorni hanno mandato in frantumi il grande lucernario centrale della chiesa di San Bonaventura a Cadoneghe. Come spiega in un avviso il parroco don Silvano Berto, «i vetri sono vecchi e hanno prodotto schegge ovunque. Dopo esserci consultati con l'ufficio tecnico della Curia e visto il pericolo dei vetri pericolanti e l'altezza che in caduta fa prendere velocità ai frantumi, abbiamo deciso di chiudere la chiesa.
I terreni
Intanto si registrano ancora danni all'agricoltura e alle coltivazioni dopo la tempesta di mercoledì sera, come conferma la Coldiretti di Padova. Particolarmente colpiti i vigneti e i frutteti dell'area compresa tra Monselice, Pernumia, Battaglia Terme, Galzignano Terme e Due Carrare. «Ci vorranno giorni - spiega Coldiretti - per avere un quadro complessivo dell'impatto di questa nuova perturbazione: nel giro di otto giorni ormai buona parte della provincia è stata colpita da grandine o vento forte, mai vista una simile concentrazione di avversità atmosferiche in un lasso di tempo così ridotto. Sono già diverse decine di milioni di euro i danni al settore primario padovano che si sommano alle conseguenze della lunghissima siccità». Intanto si allunga la lista del denunce presentate al Condifesa Padova che in una settimana hanno superato il migliaio e nella quasi totalità dei casi si tratta di doppie denunce, sia per la grandine che per il vento forte. I tecnici di Coldiretti Padova e del Condifesa sono al lavoro ormai da giorni per delimitare le zone colpite dai fortunali e per comunicare l'entità dei danni alle autorità, in attesa dei provvedimenti di riconoscimento dello stato di calamità naturale. «Gli eventi straordinari dei giorni scorsi richiedono più risorse per l'agricoltura - spiega Renzo Cavestro, direttore di Confagricoltura Padova - La situazione è di particolare straordinarietà e richiede ulteriori interventi finanziari a sostegno delle aziende agricole colpite. Confagricoltura sostiene la richiesta dell'assessore Caner volta ad ottenere maggiori risorse per il Fondo di solidarietà nazionale, anche al fine di attivare degli interventi in deroga alla norma che prevede interventi diretti soltanto per le coltivazioni non assicurabili».