Pozzonovo. Cristian morto a 24 anni in un incidente, l'ultimo saluto: la corona d'alloro che avrebbe indossato alla laurea sulla bara

Il giovane ha perso la vita a pochi giorni dalla proclamazione a dottore in Biologia

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Giovanni Brunoro
Funerale di Cristian Disarò

POZZONOVO (PADOVA) - La corona d’alloro, con le bacche rosse, sopra la bara. Il pianto sommesso degli amici e una lunga, mesta processione di ragazzi a toccare il feretro, per salutare un’ultima volta il loro amico. Sono queste le diapositive più toccanti delle esequie di Cristian Disarò, il 24enne residente a Villa Estense morto in un tragico incidente all’alba di domenica.

La messa è stata celebrata a Pozzonovo, paese originario della famiglia. Il ragazzo aveva già depositato la tesi e oggi, a Ferrara, sarebbe stato proclamato dottore in Biologia. Quella corona avrebbe cinto il suo collo, tra gli applausi commossi di mamma Silvia, del fratello Filippo e della fidanzata Giulia. Un momento che avrebbe segnato la fine di una fase e lo schiudersi di nuovi orizzonti, costellati da successi professionali e una vita ricca di soddisfazioni. Ma i sogni di Cristian si sono infranti per sempre in un istante, alle quattro del mattino di domenica.

L'ultimo saluto a Cristian

Il 24enne stava rincasando da una lunga serata in un locale di Padova, quando a Sant’Elena - all’altezza di via Gasparolo - la sua Renault Clio ha improvvisamente sbandato e ha impattato violentemente contro un tombino di cemento. Per il giovane non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. E adesso amici e famigliari faticano ad accettare una tragedia inspiegabile: appena un’ora prima dello schianto aveva pubblicato storie su Instagram, cantando con un amico e ballando al ritmo della musica trap. La cerimonia è stata segnata da un’atmosfera cupa, resa ancora più triste da una pioggia leggera e costante. La chiesa di Pozzonovo si era riempita già un quarto d’ora prima dell’arrivo del feretro e tanti ragazzi avevano occupato la parte posteriore. C’erano amici di Cristian provenienti da tutta la Bassa e, in particolare, da Granze, dov’era cresciuto; i ragazzi della sua compagnia, gli ex compagni di scuola e, tra i più giovani, gli amici del fratello minore Filippo. Al completo, con la giacca della squadra, il Futsal Sme di Solesino dove milita mamma Silvia. La messa è stata officiata dal parroco di Pozzonovo, don Pietro Grinzato, e dall’omologo di Villa Estense, don Giuliano Giacon. Cristian e la sua famiglia si erano trasferiti lì pochi mesi fa, ma don Giuliano ha già fatto visita ai parenti e garantito loro sostegno. Le letture erano quelle del giorno. Dall’Antico testamento, un passo di Isaia: «Levate in alto i vostri occhi e guardate. Chi ha creato tali cose?», e ancora: «Dio eterno è il Signore, che ha creato i confini della terra. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato». Il Vangelo, invece, prevedeva un brano di Matteo: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi e io vi darò ristoro. Prendete il mio gioco sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita». Don Pietro ha pronunciato un’omelia semplice, volta a dare conforto: «Dio ci invita ad alzare gli occhi in alto, un gesto che ci aiuta a vivere meglio. Se distogliessimo lo sguardo dal cielo, dovremmo concludere che Cristian è morto. Ma guardando il cielo riconquistiamo la certezza che Cristian è vivo. In maniera diversa, ma non per questo meno concreta. Perché per i cristiani la morte non è la fine». Il sacerdote ha poi voluto dare un messaggio di speranza: «Cristo ci invita a rivolgerci a lui se siamo stanchi e oppressi, come ora. Lo dico ai famigliari di Cristian. Questo sia un momento di vita e di speranza. Ora Cristian è davanti a Dio a discutere la sua vita, non la sua tesi di laurea. Perché Dio è in sempre in grado di comprendere ed accogliere. Buona vita, Cristian».

Ultimo aggiornamento: 07:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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