Boccata d'ossigeno per gli 81 lavoratori Valvitalia: trasferimenti sospesi. Intanto si tratta per fermare lo stato di agitazione

Giovedì 17 Marzo 2022 di Iris Rocca
Presidio notturno a Valvitalia

DUE CARRARE - Sospesi gli effetti della procedura di trasferimento per i prossimi 15 giorni. Non si è parlato di ritiro definitivo, all'incontro di ieri della direzione di Valvitalia assistita da Assolombarda, ma un primo e oramai insperato passo verso gli 81 lavoratori si è fatto, anche solo prevedendo un incentivo economico per le uscite volontarie.

Continuerà, dunque, il confronto con lazienda per valutare le condizioni dei lavoratori che aderiranno alla proposta di trasferimento alla sede di Rivanazzano e definire l'eventuale utilizzo dello smartworking per gli impiegati interessati.

LA SITUAZIONE
Restano da chiarire le soluzioni alternative al trasferimento per chi non ha intenzione di aderire alle opzioni a cui si sta lavorando in questo inizio di trattativa, durata 4 ore nel pomeriggio di ieri e 5 ore nella notte tra martedì e mercoledì, quando il picchetto dei dipendenti ha bloccato i camion che tentavano di portare i materiali realizzati a Due Carrare alla sede pavese. Ieri l'azienda si è impegnata a mantenere la produzione di alcuni componenti fondamentali nello stabilimento di Due Carrare e i 15 giorni di sospensione dovranno essere utilizzati per sollecitate l'intervento della Regione e del Mise, di cui si attende convocazione, per favorire eventuali soluzioni complessive per il gruppo Valvitalia riguardanti la tenuta industriale e occupazionale dei vari siti, a partire da quello padovano. Un nuovo incontro si terrà oggi alle 14, per meglio definire i percorsi così avviati.

 

LE PROTESTE
Un risultato che sembra già un traguardo, a cinque giorni dalla richiesta di resa da parte dell'azienda esternata nella lettera di venerdì che ribadiva il procedimento di trasferimento collettivo deciso unilateralmente, con proposte economiche e incentivi a riprendere il normale lavoro ritirando lo stato di agitazione. Agitazione, appunto, culminata con il blocco dei primi due camion rispediti al mittente lunedì e una scena simile alle 18 di martedì. L'obiettivo dei mezzi erano i componenti prodotti per Italgas, solitamente realizzati nello stabilimento padovano e consegnati direttamente al cliente, bloccati dai lavoratori ai cancelli senza possibilità di ripartire. «L'avvio della trattativa di oggi che ha portato all'acquisizione di questi primi elementi è da ascriversi alla tenacia dei lavoratori che hanno sostenuto la delegazione sindacale con la loro presenza attiva fuori dai cancelli» ha sottolineato Michele Iandiorio della Fiom Padova.

Ultimo aggiornamento: 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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