Candy Factory, la "dolce" azienda da 60 milioni di fatturato si mangia anche le caramelle Monk's

Già controlla la Liking di San Martino di Lupari e in maggioranza col fondo Clessidra Capital Credit e Fvs sgr, società della finanziaria regionale Veneto Sviluppo

Martedì 16 Gennaio 2024 di Maurizio Crema
Roberto Ippolito

SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - Nuova acquisizione per il gruppo dolciario Candy Factory, 60 milioni di fatturato nel 2023, il 30% all'estero, che già controlla la Liking di San Martino di Lupari (Padova) e in maggioranza col fondo Clessidra Capital Credit e Fvs sgr, società della finanziaria regionale Veneto Sviluppo. Comprato il 100% della milanese Akellas che produce le caramelle balsamiche Monk's, fino a ieri controllata da un gruppo svizzero, 5 milioni di fatturato.

Novità anche sul fronte dei manager: da dicembre 2023 il direttore generale di Candy è Marco Scurati, grande esperienza nelle Pmi anche alimentari.


«L'acquisizione di Monk's è un'operazione importante per il marchio che portiamo nel gruppo perché ha grandi potenzialità di crescita in Italia e all'estero, questo anche per allargare la nostra gamma di prodotti - commenta Roberto Ippolito (in foto), presidente di Candy Factory e manager di Clessidra, fondo che nel Trevigiano controlla già la Mgm (calzature tecniche e sportive) - il nostro obiettivo è crescere in maniera significativa nel prossimo biennio, minimo 15 milioni di ebitda (ora siamo tra i 10 e i 12) e a un fatturato totale tra gli 80 e i 100 milioni con altre acquisizioni e spingendo sull'estero, senza dimenticare l'Italia che ha molti margini di crescita. Già abbiamo in cantiere una maggiore penetrazione su alcuni canali di vendita come l'Horeca».


Candy Factory è un progetto che ha una precisa filosofia proprietaria e di sviluppo. «Assieme a Fvs abbiamo la maggioranza della holding - spiega Ippolito senza entrare nei dettagli ma sottolineando il rapporto di alleanza col fondo Fvs che esprime il vice presidente della holding con suo direttore generale investimenti Diego Tognetti - ma puntiamo sempre a far entrare in società le famiglie delle imprese che acquisiamo come è accaduto per i Corno della Liking. Ci teniamo molto a creare un polo industriale dove l'identità e l'anima delle aziende familiari rimane inalterata, con gli ex azionisti che restano nella gestione. Non è il caso di Akellas, che la proprietà svizzera ha ceduto completamente». Prossime mosse? «Una delle opzioni future è la quotazione in Borsa, al momento però abbiamo un 2024 impegnativo che ci vedrà attivi per acquisire almeno un paio di altre entità, aziende sempre del centro Nord - afferma Ippolito -. Con la nomina del direttore generale Marco Scurati stiamo migrando verso un gruppo gestito sempre più da manager. Il livello di complessità è cresciuto, abbiamo tre stabilimenti, un centinaio di addetti e serviva questa svolta. In generale stanno rientrando alcuni degli elementi di stress come gli elevati prezzi di materie prime come petrolio e zucchero, le criticità arrivano dalle tensioni geopolitiche, però il nostro è un mercato enorme all'estero e a oggi non vediamo rallentamenti, ci aspettiamo anzi una crescita».


IN CRESCITA
Il gruppo Candy Factory è nato nel 2022 promosso da Fvs e Clessidra Capital Credit grazie all'integrazione di due storiche realtà industriali italiane del settore dolciario come la bergamasca Casa del Dolce e la padovana Liking. L'operazione Akellas è stata finanziata da Cassa Centrale Banca. Fvs dopo aver interamente investito le risorse del Fondo Sviluppo Pmi (50 milioni in 8 partecipate) ha lanciato nel 2021 il Fondo Sviluppo Pmi 2 ddicato a investimenti in imprese del Triveneto, 70 milioni raccolti da finanziarie, fondi pensione, banche, family office e sistema confindustriale con 4 operazioni già realizzate.

Ultimo aggiornamento: 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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