«Bolsonaro ha chiesto al Tribunale di Venezia la cittadinanza italiana». Le origini venete e quella "coda da saltare"

Giovedì 12 Ottobre 2023 di Angela Pederiva
Jair Messias Bolsonaro

Gli striscioni sono apparsi a Belo Horizonte, capitale del Minas Gerais, lo Stato del Brasile di cui Jair Messias Bolsonaro è recentemente diventato cittadino onorario: "Attenzione pickpocket!!!". Per protestare contro la visita dell'ex presidente, in questi giorni nuovamente sotto inchiesta per presunte malversazioni durante la sua ultima campagna elettorale, il collettivo Alvorada ha utilizzato l'ormai celebre grido di Monica Poli, l'attivista che si batte contro i borseggi a Venezia.

Una città destinata a costituire uno snodo cruciale nel futuro del "Mito", com'è chiamato dai suoi sostenitori: nel capoluogo del Veneto, infatti, sarebbe pendente un procedimento giudiziario per il riconoscimento della sua cittadinanza italiana.

LA LISTA D'ATTESA


A diffondere l'indiscrezione è Italianismo, portale brasiliano dedicato alla comunità italiana, «secondo informazioni esclusive» poi rilanciate anche da autorevoli testate verdeoro. «Questa misura mira ad aggirare la coda che si deve affrontare al consolato italiano», scrive il sito, alludendo al fatto che normalmente le richieste per il riconoscimento della discendenza iure sanguinis vengono presentate alle varie sedi diplomatiche, dove però si accumulano lunghe liste d'attesa: per ottenere un appuntamento servono 4 anni a Brasilia, 8 a Porto Alegre, addirittura 11 a San Paolo. Può essere promossa una causa davanti al giudice civile se occorrono più di 2 anni per vedere istruita la pratica o quando l'ufficio consolare non accoglie la domanda di inserimento nella lista d'attesa, oltre che in caso di rifiuto dell'istanza nel merito. Con la riforma del processo civile, entrata in vigore il 22 giugno 2022, per le controversie di questo tipo riguardanti i residenti all'estero non è più competente il Tribunale di Roma, bensì la Sezione specializzata in materia di immigrazione incardinata nella sede distrettuale a cui fa capo il Comune di nascita dell'avo in questione.


GLI ANTENATI


Nel caso di Bolsonaro, il capoluogo regionale di riferimento è appunto Venezia, in quanto i suoi antenati per via paterna erano originari della provincia di Padova. «Uno dei motivi di questa richiesta di cittadinanza spiega infatti Italianismo è l'origine di uno dei suoi bisnonni paterni, Vittorio Bolzonaro, nato ad Anguillara Veneta, città del nord Italia, nella regione Veneto. Nel 2021, questa città ha concesso a Bolsonaro la cittadinanza onoraria». Il portale fa presente che, sulla carta, le opzioni geografiche abbonderebbero: «Dal lato paterno, Bolsonaro ha anche antenati italiani - con cognomi come D'Agostin, Remo, Borin e Caliò - veneti, toscani e calabresi. Il suo bisnonno, Vittorio Bolzonaro, nacque ad Anguillara Veneta, il 12 aprile 1878, e la sua bisnonna, Filomena Lodia D'Agostini, nacque a Masi, in provincia di Padova. Il 25 maggio 1888 Vittorio arrivò in Brasile con i genitori Angelo Bolzonaro e Francesca Remo, insieme ai fratelli Regina Giovanna e Tranquillo. Da parte di madre, Bolsonaro ha origini italiane al 100%, con cognomi come Bonturi, Andreini, Pardini, Lenzi, Cavalletti e Vannucci. Entrambi i nonni materni di Bolsonaro, Guido Bonturi e Argentina Pardini, nacquero nella città toscana di Lucca, rispettivamente nel 1893 e nel 1892».


I FASCICOLI


Evidentemente però è stata ritenuta maggiormente percorribile la strada che porta al Tribunale lagunare, ancorché oberato di fascicoli, a causa dell'importante ruolo rivestito dal Veneto nel fenomeno migratorio verso il Sudamerica riscontrato a partire dal 1880. Stando a una rilevazione aggiornata al maggio scorso, nei primi cinque mesi del 2023 a Venezia sono presentati 3.239 ricorsi, cioè il 37,63% di quelli complessivamente depositati in Italia, numeri che rendono gli uffici di Rialto i primi a livello nazionale (per dire: i secondi sono quelli di Brescia, con 804 casi). «È importante notare ricorda il sito che il senatore Flávio Bolsonaro e il deputato federale Eduardo Bolsonaro, due figli dell'ex presidente, avevano già avviato questo processo nel 2019». Ora ci proverebbe anche il padre, a giugno dichiarato ineleggibile in Brasile per 8 anni.

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