L'indiscrezione rimbalza da Oltreoceano. Nessuna conferma ufficiale, per il momento, ma un'interessante coincidenza temporale, quella invece c'è. Nelle stesse ore in cui Jair Messias Bolsonaro evidenzia a un giornale italiano le proprie origini «di Padova», infatti, la stampa brasiliana rivela che l'ex presidente del Brasile starebbe cercando casa «a Verona»: due elementi che riaccendono le congetture sulla possibile concessione della cittadinanza tricolore al politico in fuga dai guai giudiziari, sulla scia di due (e forse anche quattro) dei suoi figli.
LE PAROLE
LE INDAGINI
Il portale brasiliano ricorda che il 67enne si trova in Florida da fine dicembre: «Nelle ultime settimane l'ex presidente è diventato ufficialmente il bersaglio delle indagini del Tribunale Superiore Elettorale, per abuso di potere economico, e del Tribunale Supremo Federale, nell'inchiesta sul fallito tentativo di golpe dell'8 gennaio». L'ipotesi che Bolsonaro possa riparare in Italia circola da allora, scatenando le proteste degli ambientalisti a Milano, dei Verdi in Parlamento, dell'Anpi, di Rifondazione Comunista e della Cgil ad Anguillara. «Pur non avendo al momento la cittadinanza italiana ufficiale annota il sito santacatarinense Jair Bolsonaro non avrebbe difficoltà ad ottenere il documento, visto che tutte le pratiche di famiglia sono già a posto. Fonti operanti in materia indicano che basterebbe che l'ex presidente vivesse in Italia per qualche mese, e chiedesse il documento al municipio della città in cui risiede». Dunque a Palazzo Barbieri, se risultasse confermata la pista scaligera, malgrado l'alone di riservatezza: «Al broker alla ricerca dell'immobile, i Bolsonaro avrebbero detto che, in linea di massima, l'indirizzo italiano sarebbe di due figli dell'ex presidente».
LA DOCUMENTAZIONE
Quali? È facile immagine che potrebbe trattarsi del primogenito Flávio e del terzogenito Eduardo, i primi a presentare la richiesta di diventare cittadini italiani. Come affermato dal sottosegretario (coincidenza: veronese) Gianmarco Mazzi nell'aula di Montecitorio, il senatore e il deputato ancora nel 2020 hanno depositato all'ambasciata d'Italia a Brasilia la domanda per «essere formalmente convocati dalla rappresentanza ai fini del riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis». Dopodiché l'Ansa, dalla sede di San Paolo, ha diffuso la notizia secondo cui anche il secondogenito Carlos e il quartogenito Jair Renan «hanno già raccolto la documentazione per chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana». Le pratiche sono state curate da Aquila Global Group, società specializzata in consulenza migratoria, che contattata dal Blog da Cidadania, «ha confermato di aver fatto il lavoro per la famiglia, ma ha detto che non può dare maggiori informazioni sui suoi clienti».
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