Autovelox fatto esplodere a Cadoneghe, il sindaco: «Atto barbaro. Non ho paura, ne installo un altro»

Venerdì 11 Agosto 2023 di Lorena Levorato
Marco Schiesaro

CADONEGHE (PADOVA) - «Un atto barbaro. Il boato è stato così forte che si è sentito fino a Vigodarzere e Pontevigodarzere. Sono volati in aria i tombini circostanti e il velox è esploso. Questo dà l’idea della violenza. Qui siamo in un paese civile e si usano metodi civili per rappresentare ogni tipo di protesta o dissenso. Mettere della polvere da sparo in pieno centro abitato contro un apparecchio in un momento in cui erano da poco passati dei ragazzi e la gente era in casa o in terrazzo è un atto barbaro. Hanno colpito e danneggiato anche l’altro velox, con una pistola o con qualcos’altro». Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe, si dice arrabbiato ma non intimorito.

Sindaco, qual è il suo primo pensiero?
«Provo profondo disgusto nei confronti di chi soffia sul fuoco della polemica e non aiuta le persone a comprendere le motivazioni per le quali sono stati messi questi strumenti di contenimento della velocità».

Teme atti intimidatori anche nei suoi confronti? 
«Come è già accaduto in passato, quando ho ricevuto minacce dirette, non mi faccio intimorire da queste persone che credono di risolvere in questo modo i problemi o che questo sia il modo di protestare.

Se credono che ci sarà qualche passo indietro da parte di qualcuno, hanno fatto male i conti. Le regole si rispettano e questo vale per tutti, l’ho sempre detto e lo ripeto. Abbiamo rischiato la strage e questo a Cadoneghe non è tollerato. Non è con la violenza che si rivolvono i problemi. Non si gira con le pistole, non si spara alle telecamere, non si mettono esplosivi. Non si mettono le bombe in centro abitato per manifestare un dissenso. La gente è sgomenta e incredula per quello che è accaduto».

Incontrerà i cittadini multati? 
«Continuo a ricevere i cittadini come ho sempre fatto in municipio, anche in questi giorni: nessuno viene a imprecare o offendere. A chi chiede spiegazioni, vengono date tutte le risposte e mostrati tutti i documenti. E tutti comprendono la misura e magari chiedono qualche soluzione per risolvere il volume delle sanzioni, ma sempre con rispetto e civiltà».

I cittadini, in particolare coloro che hanno ricevuto la multa, si domandano l’utilità e la necessità di aver installato due autovelox in quel tratto...
«Quel tratto è urbano, con il limite dei 50km/h, dal 2009. L’iter che ha portato alle due nuove installazioni è partito proprio dai cittadini che abitano lungo la strada che, preoccupati per la velocità che raggiungono le macchine in quel tratto e stanchi dei numerosi incidenti accaduti, hanno presentato una petizione al prefetto di Padova. La prefettura dopo aver riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, e dopo aver ricevuto parere favorevole dalla Polizia Stradale, ha visionato il dossier con tutti i dati raccolti su quel tratto. Il prefetto ha chiesto conto della situazione e richiesto a tutte le forze dell’ordine di portare i dati di incidenti negli ultimi mesi. 68 incidenti in pochi mesi, 45 gravi con morti e feriti».

E poi chi ha deciso?
«Di fronte a questi dati il prefetto ha emesso un decreto per l’installazione dei rilevatori di velocità indicando anche il posizionamento e la velocità che essendo un centro urbano sono 50km/h, accertando che non era una sensazione quella manifestata dai residenti, ma una situazione di pericolo reale. E così ha fatto davanti all’evidenza empirica è stata autorizzata l’installazione di due rilevatori elettronici di velocità. Il sindaco fa sempre il parafulmine di tutto e rispondo sempre a tutti. Anche quando in questo caso non è lui ad installare i rilevatori. Il sindaco può esimersi da un compiere un atto dovuto? No!».

Di quante multe parliamo?
«Non sappiamo con precisione quante, ma sono migliaia. Ma di preciso non lo sappiamo: ipotizziamo 20.000 per il volume dei passaggi quotidiani, ma quel che è certo è che da quando si parla degli autovelox, le multe per questo mese di agosto sono già in calo».

Come e dove saranno impiegati i proventi che entreranno nelle casse del Comune?
«I soldi non li incassa il sindaco Schiesaro ma il Comune di Cadoneghe. Il sindaco passa, ma l’ente rimane. E questi soldi, per legge, devono essere destinati alle manutenzioni e lavori stradali e in interventi per la sicurezza urbana e stradale. I soldi li incassa il Comune che è la casa della comunità di Cadoneghe, la casa di tutti, anche di coloro che vengono multati». 

Ultimo aggiornamento: 07:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci