L'associazione TreniBelluno difende i nuovi orari: «Si recupera tempo»

Domenica 16 Maggio 2021 di Luca Anzanello
Il nuovo treno Pop servirà la linea Venezia Belluno
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 BELLUNO - Treni per Venezia “lenti” anche con l’elettrificazione? «Non c’è motivo per essere delusi dall’orario estivo» replica l’associazione TreniBelluno, che fornisce anche rassicurazioni su un’adeguata capienza degli elettrotreni che uniranno Belluno al capoluogo veneto dal 13 giugno. La miccia l’avevano accesa alcuni pendolari la scorsa settimana: «Bene l’elettrificazione della ferrovia fino a Conegliano e il ritorno dei treni diretti dal bellunese a Venezia – avevano detto – ma perché fermeranno in tutte o quasi le stazioni, anche le più piccole? E ci sarà spazio per tutti i passeggeri, soprattutto da Treviso in poi e oltretutto in periodo di distanziamento sociale?».
«È MEGLIO DI PRIMA»
Dubbi che hanno scatenato un vespaio di interventi e polemiche e ai quali cerca di rispondere TreniBelluno, gruppo di “viaggiatori, conoscitori, pendolari e sostenitori del trasporto pubblico locale” come loro stessi si definiscono, nonché autori di un monitoraggio quotidiano sull’andamento del servizio ferroviario.

A chi si dice deluso, almeno parzialmente, per l’orario che entrerà in vigore tra un mese, il primo con la linea per Venezia interamente elettrificata, l’associazione risponde così: «Non vediamo il motivo per cui essere delusi – afferma Alessandro De Nardi – dalla situazione attuale che richiede 2 ore e 9 minuti per andare da Belluno a Venezia con il cambio a Conegliano, passeremo a un’ora e 57 minuti senza cambi. Ciò detto, il fatto che ci siano due fermate in più o in meno secondo noi è un elemento secondario. Quello che conta, alla fine, è quanto tempo si impiega per andare da una località a un’altra».


«PIÙ COLLEGAMENTI DI PRIMA»
TreniBelluno evidenzia anche un ulteriore elemento: «Dal 13 giugno vengono istituiti 8 collegamenti diretti al giorno Belluno-Venezia e 7 nel senso di marcia inverso: non ce ne sono mai stati così tanti nella storia di questa ferrovia. Se uno vuole trovare un motivo per essere deluso può appendersi alle due fermate in più, ma crediamo che sia imperdonabile perdere di vista il traguardo più grande, che è stato raggiunto» afferma De Nardi, che controbatte anche alle obiezioni su una velocità dei treni dell’immediato futuro che, stando all’orario, non sarà molto diversa da quella dei diesel: «Lo diciamo dal 2015 che l’elettrificazione non avrebbe portato un aumento della velocità assoluta dei treni, per la quale servirebbero altri interventi, ma un aumento della velocità media, appunto recuperando il tempo perduto a Conegliano».
PICCOLE STAZIONI
Resta aperta la domanda: è proprio necessario che i treni in partenza da Belluno fermino in stazioni meno frequentate come Lancenigo, San Trovaso e Mestre ospedale? «L’orario è cadenzato – spiega De Nardi – una formula apprezzata dai viaggiatori perché le fermate nelle stazioni avvengono a intervalli più regolari possibili. Attenzione però, perché da Treviso a Venezia il cadenzamento prevede già il regionale veloce da Udine, il “lento”, che cioè ferma in tutte le stazioni, da Treviso e da Udine, il “semiveloce” da Sacile o Conegliano, i treni della lunga percorrenza e i merci. Non possono essere inseriti altri treni. Ecco perché dal 13 giugno i diretti da Belluno via Conegliano, dopo Treviso prenderanno il posto del “lento”». Ultimo casus belli: la capienza.
I NUOVI “POP”
Con l’avvento dell’elettrificazione, da Belluno partiranno per la laguna i nuovissimi “Pop”. Basteranno? «Già prima delle recenti polemiche abbiamo avuto dalle Ferrovie rassicurazioni sul fatto che saranno presi adeguati provvedimenti. I Pop, comunque, sono più capienti di un Minuetto (il treno diesel a tre vagoni che solca i binari bellunesi da più di un decennio ndr). Dieci anni fa, a Mogliano i Minuetto venivano presi d’assalto, adesso abbiamo treni più capienti e fra Treviso e Venezia c’è un servizio più frequente e regolare» tranquillizza De Nardi.

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