Raffica di treni cancellati: sotto accusa il "Piano neve"

Sabato 2 Gennaio 2021 di Luca Anzanello
Treni cancellati su tutta la tratta e sotto accusa finisce il Piano neve
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BELLUNO - Cancellazioni preventive, cancellazioni dell’ultima ora, limitazioni, ritardi consistenti. E non solo nei giorni in cui ha nevicato, ma anche negli altri. «Il piano neve non ha funzionato: è stata una Caporetto ferroviaria» sintetizza TreniBelluno, sigla che raggruppa pendolari, studiosi dei sistemi ferroviari e sostenitori del trasporto pubblico locale. Quest’ultimo, sui binari, procede a singhiozzo da quel lunedì 28 dicembre che ha visto il bellunese svegliarsi sotto una coltre bianca. Le precipitazioni nevose erano previste, ma questo non è bastato a evitare gravi disagi, con treni soppressi e altri (come un Belluno – Calalzo di lunedì) che hanno accumulato fino a due ore e mezza per il ghiaccio sulle rotaie. Da lunedì, ogni giorno i canali web di Trenitalia pubblicano il bollettino delle corse modificate in Veneto: solo ieri 1° gennaio, in provincia di Belluno, il servizio è stato “rimodulato”, per usare la terminologia di Trenitalia, cancellando, accorciando o sostituendo con bus ben 25 corse tra le 6.30 del mattino e le 21.30. Alessandro De Nardi, segretario di TreniBelluno, ripercorre i disagi dall’inizio: «Per fare fronte alla nevicata di lunedì, alle 18.30 di domenica Rfi e Trenitalia annunciarono l’adozione del cosiddetto “piano neve e gelo”, che riduce le corse dei treni per fare fronte ai problemi che neve e ghiaccio provocano alla circolazione depositandosi, per esempio, su deviatoi e alberi. Solo a tarda ora, domenica, i più fortunati sono riusciti a conoscere il programma delle corse cancellate, e già questo è un disagio. Lunedì, con la neve, la situazione nel bellunese è diventata particolarmente difficile dalla tarda mattinata, con i marciapiedi di alcune stazioni ingombrati dalla neve per tutto il giorno, nuove cancellazioni, numerosi ritardi anche superiori all’ora per i treni che tentavano di passare a Ponte nelle Alpi, convogli fermi in piena linea per ore, la Montebelluna – Feltre di fatto chiusa dalle 13 in poi e la Ponte nelle Alpi – Belluno chiusa dalle 18.30. Evidentemente – chiosa De Nardi – qualcosa del “piano neve” non ha funzionato. Premesso che è già difficile da accettare la scelta di una parziale e preventiva riduzione del servizio ferroviario di fronte a un’avversità meteorologica, non sono migliori le alternative di chiudere tutto o non prendere alcun provvedimento efficace, rischiando la paralisi della circolazione ferroviaria. Il treno dev’essere sempre il mezzo di trasporto più sicuro e affidabile per muoversi, anche con la neve, soprattutto tra le Dolomiti con velleità mondiali».
LA RICHIESTA
TreniBelluno non ha dubbi: «Il “piano neve” va urgentemente migliorato. Non bastano la dedizione dei ferrovieri e i provvedimenti dell’ultimo momento, con la difficoltà, a differenza di qualche anno fa, di non disporre più di abbastanza personale con pala e scopa a presidiare ogni stazione e ogni scambio. Serve una pianificazione più attenta, fatta mesi prima, per provvedere per esempio al taglio sistematico della vegetazione vicina ai binari e al regolare funzionamento dei deviatoi. E va migliorata la comunicazione del “piano neve” ai viaggiatori».

Ieri, sul suo profilo Instagram, il gruppo ha pubblicato la fotonotizia di un locomotore spazzaneve in circolazione tra Longarone e Calalzo. 

Ultimo aggiornamento: 07:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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