Belluno. Scuola, il bilancio del primo mese: la fuga dei professori e il problema trasporti. Il dirigente provinciale: «Non va tutto male»

Venerdì 13 Ottobre 2023 di Federica Fant
Scuola, il bilancio del primo mese: la fuga dei professori e il problema trasporti. Il dirigente provinciale: «Non va tutto male»

BELLUNO - È trascorso il primo mese di scuola e tanti fatti sono accaduti.

Ci sono studenti che coroneranno il percorso delle superiori all’interno di un modulo prefabbricato (container), altri che sostituiranno la ginnastica in palestra camminando per la città, altri che non hanno potuto partecipare alle lezioni perché il pullman non è passato. Insomma, frequentare le scuole anche al giorno d’oggi può apparire difficile, ma si confida nello spirito di adattamento dei più giovani. In fondo è un insegnamento di vita anche quello: una sorta di declinazione darwiniana dell’adattamento evolutivo. 

DISAGI PREVENTIVATI

Il bilancio del primo mese di scuola lo chiediamo a chi è chiamato a sorvegliare il sistema scolastico della provincia di Belluno. Dall’Ufficio scolastico provinciale a parlare è il dirigente Massimiliano Salvador: «Il bilancio è positivo, dal momento che tutte le forze in campo si stanno impiegando bene nonostante evidenti disagi a livello logistico e quello legato ai trasporti». Una premessa va fatta e ne parla anche il dirigente stesso. «Quando parliamo delle lezione seguite nei moduli e nelle strutture prefabbricate è bene ricordare che sono disagi che, in un certo senso, erano preventivati: in questo periodo sono infatti attivi molti cantieri. C’è bisogno di modernizzare gli edifici scolastici, renderli più sicuri e più sostenibili a livello energetico – spiega Salvador -. Ma certamente comprendo che quando si vivono le situazioni concrete queste hanno un impatto forte sui ragazzi, ma proprio perché sono giovani mi auguro che siano in grado di superarle in vista di avere, nel futuro prossimo, edifici più sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico». 

IL CARICO SULLE FAMIGLIE

Dietro ad ogni studente c’è una famiglia che, gioco forza, vive gli stessi disagi: «Sono solidale anche con le famiglie inevitabilmente assorbono le difficoltà dei ragazzi e delle ragazze. Assicuro però che gli enti esecutori stanno facendo il possibile per terminare le opere il prima possibile». Il nodo dei trasporti, legato alle decine e decine di corse tagliate da parte di Dolomitibus (a causa della mancanza di autisti) è una ferita aperta per tutti. Salvador, anche in questo caso, prima rivolge uno sguardo ai dipendenti dell’azienda che subiscono una situazione che non dipende da loro ma, d’altro canto, pensa alle tante situazioni in cui studenti hanno perso le lezioni, insegnanti si sono dimostrati assenti e le famiglie degli alunni si sono viste costrette a modificare la giornata per garantire di conciliare il lavoro e il diritto allo studio dei figli. 

ASSUNZIONI RAPIDE

«Benché sulla questione non sia arrivato nulla ai nostri uffici, la situazione la conosciamo bene e per quanto possibile facciamo la nostra parte». Le buone notizie, in questi primi trenta giorni, però ci sono. «Quest’anno le assunzioni a tempo determinato o determinato si sono svolte in tempi brevi, sì ci sono code ma è tutto risolvibile. Il sistema è migliorabile. Sono stati nominati i supplenti e su questo fronte siamo a posto». Qualche criticità c’è sul fronte del personale amministrativo. E qui è introdotto il tema della peculiarità della scuola di montagna. I dipendenti, infatti, faticano a restare nelle zone bellunesi. 

LE NOTE DOLENTI

«Le segreterie e il personale amministrativo delle scuole sono i punti dolenti – prosegue il dirigente -. C’è la mancanza di personale e la problematica si acuisce nei nostri istituti perché chi viene da fuori provincia rimane qui poco. Il nostro territorio è poco attrattivo. Abbiamo plessi ad altezze considerevoli con collegamenti più difficili che altrove, è chiaro che se ci fossero agevolazioni tutto migliorerebbe probabilmente. È un discorso che interessa tutti i settori della provincia, è un tema politico che non mi compete. Una cosa la dico con forza: le nostre scuole vanno salvaguardate perché sono una garanzia per la tenuta sociale di tutto il territorio bellunese».

Ultimo aggiornamento: 13:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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