Belluno. Migranti trasferiti dalla tenda alla scuola: condizioni troppo precarie

Domenica 15 Ottobre 2023 di Giovanni Santin
La prima tenda per i migranti allestita dalla Croce Rossa a Cavarzano di Belluno

BELLUNO - «In questo periodo ho potuto conoscere bene i ragazzi ospitati nella tenda che la Croce Rossa ha allestito a Cavarzano, perché l’ultimo gruppo di egiziani vi è rimasto per 15 giorni di seguito. E posso dire che sono ragazzi bravissimi che porterebbero qualità nel nostro territorio. Sicuramente la conoscenza diretta di queste persone può fare la differenza». È Paola Zannoni, presidente del Comitato Cri di Belluno, a parlare all’indomani dello smantellamento della tenda e a tracciare in qualche modo un bilancio di un mese di esperienza di una soluzione che ha trovato posto negli spazi di villa Gradenigo Bizio, nelle pertinenze della casa di riposo Gaggia Lante.

L'accoglienza

Cri aveva proposto questa idea al prefetto ancora nel mese di giugno: una proposta che si sarebbe dovuta configurare come soluzione per la prima accoglienza di quei migranti che, una volta giunti a Belluno, non avessero una destinazione – un comune o una cooperativa - già decisa. Ma l’idea, nata all’inizio della bella stagione, era stata accolta solo alla fine dell’estate. Ed è durata un mese. Giovedì infatti la tenda è stata smantellata. Una chiusura anticipata rispetto a quanto prospettato in un primo momento: ma la pioggia annunciata per la sera di sabato e l’abbassamento delle temperature hanno accelerato i tempi. In anticipo – e contestualmente – ha preso il via anche la disponibilità dell’amministrazione comunale di Borgo Valbelluna ad accogliere i migranti nella ex scuola elementare di Cavassico Superiore cosicché la prima notte trascorsa qui dai migranti è stata quella fra giovedì e venerdì.

Volontari in trasferta

«Il sindaco Stefano Cesa ha anche organizzato un incontro con la popolazione di Cavassico - riferisce la presidente Cri Zannoni – perché la scuola è inserita in un contesto abitativo e perché il modo con cui viene strutturata l’accoglienza, al di là della capienza della scuola, fa la differenza».

Ed è proprio per questo motivo che il comune non intende riempire la scuola solo in base alla capacità numerica dei vani, ma piuttosto vuole fermarsi ad un numero di ospiti accettabile per essere poi in grado di garantire una gestione ed un’accoglienza che siano le migliori possibili. Assieme ai migranti, a Borgo Valbelluna si trasferiranno anche i volontari Cri che in questo mese hanno assicurato in ogni modo gestione e assistenza ai giovani ospitati in tenda. E infatti giovedì hanno portato quanto necessario per la notte: a Cavassico vi erano già letti e materassi, ma mancavano lenzuola e coperte.

Rispetto alla tenda, nella nuova sistemazione i migranti potranno usufruire di un bagno in piena regola, mentre a Cavarzano avevano a disposizione solo un bagno chimico che di non notte non era nemmeno illuminato. La disponibilità delle docce arriverà solo domani, lunedì 16 ottobre, per cui nel frattempo i volontari Cri stanno continuando ad accompagnare i migranti a lavarsi nella sede di via Bortotti. Va ricordato che la tenda era nata per offrire un’accoglienza che non si sarebbe dovuta protrarre per più 12-24 ore. Mentre gli ultimi migranti – che sono gli stessi che due settimane fa, arrivati a Belluno, hanno corso il rischio di dormire all’addiaccio, sotto i portici della Prefettura - vi sono rimasti per 15 giorni consecutivi.

«Cesa, un esempio»

Aggiunge la presidente Zannoni: «Spero che quanto è stato avviato a Cavassico, grazie all’umanità del sindaco e dell’amministrazione comunale, possa servire da esempio per altre realtà e essere copiato. La gente ci contatta per dirci che anche in tanti altri posti ci sarebbero strutture da utilizzare per questo scopo. Il sindaco Cesa ha iniziato un percorso che ci auguriamo possa servire da modello anche per altri. Anche perché gli arrivi proseguono: gli ultimi 4 migranti sono giunti a Mestre giovedì e da lì noi li abbiamo accompagnati a Belluno».

Infine alla domanda su come siano andati i rapporti con il Comune capoluogo nel mese di permanenza della tenda, Zannoni risponde: «Hanno messo a disposizione l’area. Poi, anche se capisco che abbiano altre situazioni difficili, di fatto ci siamo dovuti arrangiare». 

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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