«Dolomiti trasformate in luna park», l'ex velina Giulia Calcaterra in elicottero su una cima del Civetta. L'ira di ambientalisti e fan - Foto

Quattro rotazioni e altrettanti voli ripresi puntualmente in video. La denuncia di Mountain Wilderness: "Chi ha dato i permessi?"

Giovedì 27 Luglio 2023 di Olivia Bonetti
L'ex velina Giulia Calcaterra in elicottero su una cima del Civetta

TAIBON AGORDINO - Farsi portare con l'elicottero su Torre Trieste, cima del Gruppo della Civetta a 2500 metri, per poi lanciarsi con il paracadute e riprendere tutto in un video da pubblicare sui social? Fatto. Ma questa volta l'ennesima impresa di Giulia Calcaterra, influencer da un milione di follower su Instagram che si definisce «malata di adrenalina», ex velina di Striscia la Notizia ed ex naufraga dell'Isola dei Famosi, non ha mancato di suscitare polemiche.

E anche decine di commenti negativi sotto il "reel", ovvero il video dell'impresa: «Ma ti rendi conto di cosa stai sponsorizzando?», chiedono alcuni utenti. Ma c'è pure chi plaude all'uscita. Il caso è stato sollevato ieri con una nota di Mountain Wilderness Italia, associazione ambientalista nata per difendere le montagne che ricostruisce l'accaduto.

Tanti "non mi piace" allo show estremo dell'ex velina influencer su Torre Trieste: «Montagne fragili e voi ci andate 4 volte in elicottero!»

Dolomiti, l'influencer e il post Instagram

«Non passa giorno che le Dolomiti non subiscano un nuovo sfregio», premette l'associazione, che spiega: «Questi i fatti, tutti documentati sul profilo Instagram della ex velina. Il 24 luglio Calcaterra utilizza un elicottero della Elicampiglio/Heliunion per farsi portare, in compagnia di quattro amici, in cima alla Torre Trieste nel Gruppo del Civetta per lanciarsi con il paracadute. Quattro rotazioni per quattro salti, tutti in successione». «Le Dolomiti - prosegue Mountain Wilderness - sono state riconosciute come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, e la Torre Trieste, con le sue vie alpinistiche storiche (tra le altre una via Cassin-Ratti e una Carlesso-Sandri) rappresenta un luogo di grande valore storico, culturale e naturalistico. Ribadiamo, se mai ce ne fosse bisogno, che l'uso a scopo turistico dell'elicottero in montagna ha un forte impatto ambientale in termini di inquinamento acustico e conseguente disturbo della fauna selvatica. Inoltre l'elicottero contribuisce in modo importante all'inquinamento atmosferico. Evidentemente per la nostra Calcaterra sono tutti dettagli trascurabili».

Giulia Calcaterra in elicottero sul gruppo del Civetta


L'associazione prosegue sollevando qualche dubbio sulla regolarità dell'operazione: «La compagnia di elicotteri aveva tutti i permessi?». «Ci stupiamo che le siano stati concessi i permessi - dicono . Si tratta di una vasta area protetta, di enorme valore naturalistico e paesaggistico, un sito di interesse comunitario di rilevanza europea, e come tale va rispettato e gestito e non trasformato in un teatro per esibizioni e spettacoli personali. Inoltre ci chiediamo se l'autorità aeroportuale competente sia stata opportunamente informata, poiché l'uso di un elicottero in una zona così delicata richiede il rispetto di precise normative e regolamenti. Il piano di volo va tassativamente comunicato, vanno rispettati orari e piazzole di decollo e atterraggio».

Il mistero dei permessi

E proprio la questione permessi sembra un vero mistero. L'atterraggio di un elicottero in un territorio comunale o comunque sbarcare persone con mezzi in movimento su un territorio va comunicato al Comune di competenza. In questo caso Taibon Agordino, che però tramite il proprio tecnico comunale ieri reperibile spiega di non aver ricevuto alcuna comunicazione di questo tipo per il giorno 24 luglio. Anzi è da un anno che non ne riceve. «La normativa prevede che per voli che non siano di soccorso in caso di atterraggio venga comunicato a comune e carabinieri. Per il passato è accaduto diverse volte, ma in questo caso a noi nessuno ha chiesto nulla», risponde il tecnico comunale. E qui si apre anche un ulteriore capitolo: il tecnico cita la nuova normativa che prevede che per sbarcare persone è necessario avere un operatore a terra in presenza che fa da assistenza quando avviene lo sbarco. Da Elicampiglio, ditta trentina di tour in elicottero, affermano: «Non siamo degli sprovveduti, la nostra azienda opera dal 1993 e siamo dei professionisti. La comunicazione è stata inviata e abbiamo fatto trasporto passeggeri da sotto a sopra».

La legge

Ma proprio parlando con Elicampiglio emerge che questo tipo di missioni sono vietate in territorio trentino, in Veneto invece no. «C'è una legge provinciale - spiegano - che vieta trasporto passeggeri sopra i 1600 metri in Trentino, perché vogliono tutelare le montagne». Si parla di una normativa di tanti anni fa. Ed è per questo che vengono qui. «Se la legge lo permette noi lo facciamo, nel rispetto delle regole», concludono. Impossibile infine prendere contatti con l'influencer Calcaterra per avere la sua versione: non ha risposto alle mail e ai messaggi diretti inviati ai suoi social.

 

Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci