Tanti "non mi piace" allo show estremo dell'ex velina influencer su Torre Trieste: «Montagne fragili e voi ci andate 4 volte in elicottero!»

Nel mirino non solo la questione ambientale ma anche la non eticità della salita in "taxi"

Giovedì 27 Luglio 2023 di Fe.Fa.
Tanti "non mi piace" allo show estremo dell'ex velina influencer su Torre Trieste: «Montagne fragili e voi ci andate 4 volte in elicottero!»

BELLUNO - «Spiace cara Giulia, ma in cima ci saresti dovuta arrivare senza elicottero come hanno fatto molte persone, tra cui chi biasima il tuo modo di creare avventura, cioè io». Il consigliere nazionale del soccorso alpino, Fabio Bristot, Rufus dal suo canale social, ieri ha commentato così l'impresa sulle Dolomiti della influencer Giulia Calcaterra. «Al netto della questione ambientale - ha affermato -, non comunque secondaria, quasi uno sfregio a chi invece ha accettato le dure regole di provarci su appigli ed appoggi, con o senza corda, con o senza staffe, comunque provandoci senza elicottero».


I commenti

L'impresa di Giulia Calcaterra è stata visualizzata da quasi 200mila persone, che hanno lasciato mi piace e commenti.

Non è possibile vederne il numero: solo il proprietario dell'account può sapere quanti like ha prodotto il suo video, ma dai commenti sono molti più i "non mi piace". Molti infatti hanno sottolineato il pericolo ambientale di quel tipo di imprese nelle fragili Dolomiti. Uno tra i tanti: «Siamo sul Civetta, una delle montagne più belle delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell'Unesco, dure e fragili allo stesso tempo e voi ci andate 4 volte (non 1, ma 4) in elicottero! Perché non avete fatto quest'esperienza in maniera completa, salendo a piedi, in arrampicata, in qualunque modo potesse essere ad impatto ambientale zero? E perché rispondi solo a chi ti fa i complimenti e non alle persone che pongono queste questioni?». O ancora: «Non credo che salirci in elicottero sia encomiabile. Siamo in uno degli ambienti più delicati al mondo: puoi influenzare al rispetto dell'ambiente anziché all'inquinamento? Personaggi come te dovrebbero influenzare positivamente».


Il rifugista

Di diverso avviso il gestore del rifugio "Capanna Trieste", contattato ieri al telefono, che dice chiaramente gli ambientalisti e animalisti hanno stufato. «Vadano a lavorare e producano qualcosa, non sempre parlare a lungo per nulla», afferma.

 

Sentinelle

Ma l'appello di Mountain Wilderness è chiaro: «È nostro dovere proteggere le Dolomiti e i loro valori unici. Invitiamo nuovamente tutti a essere consapevoli del potere dei social media e dell'importanza di promuovere un turismo rispettoso e sostenibile. Solo attraverso la tutela della natura e del patrimonio culturale potremo garantire che le generazioni future possano ammirare e apprezzare la bellezza e la storia delle Dolomiti, senza compromettere la loro integrità».

I crolli

Ricordiamo che proprio l'area del Civetta è quella più colpita dai crolli degli ultimi anni. Le creste del Castello della Busazza, nel gruppo della Civetta, sono collassate nel 2014. Sassi di grandi dimensioni e materiale franoso sono scesi per circa 500 metri (una cinquantina il punto più largo del fronte poi incanalatosi) fino alla base della Torre Trieste, priorio nel punto dell'impresa dell'influencer quindi. Quello era l'ennesimo distacco dopo il crollo di ben più grandi dimensioni del novembre 2013, di fronte al rifugio Tissi, più precisamente sullo zoccolo e lo spigolo della Cima su alto. E in Moiazza, il recente crollo avvenuto sulla Torre Paola, a destra della via Soldà. Ma anche d'inverno, sulla Torre Venezia, sempre nel gruppo Civetta-Moiazza, ci fu il distacco di neve, ghiaccio e sassi. Insomma una lista senza fine a dimostrazione della fragilità delle Dolomiti e del patrimonio a rischio.

Ultimo aggiornamento: 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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