Montagne in fiamme, spunta la pista di un incidente durante l'esercitazione militare

Longarone, il Comando forze operative nord smentisce

Venerdì 25 Marzo 2022 di Andrea Zambenedetti
Un canadair in azione
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LONGARONE - Ai fronti di lotta alle fiamme (a Soffranco e a Fortogna) se ne aggiunge anche un terzo, quello dello studio, dell'analisi. L'obiettivo è capire come siano scaturiti gli incendi e in queste ore ciascuno ha una sua ipotesi. Ma le certezze, non ci sono ancora. Per quelle bisognerà aspettare gli accertamenti tecnici degli organi con compiti di polizia giudiziaria e le relazioni inviate alla Procura della Repubblica. Prendere i piromani, poi, non è affare semplice. Ammesso, ma anche in questo capo le certezze non ci sono, che si tratti di un'incendio doloso. Un video effettuato in timelapse (la modalità che permette di comprimere in un tempo ristretto una ripresa di un lasso di tempo ampio) con una webcam che dal Dolada inquadra il Serva nord, secondo alcuni dimostrerebbe la presenza di più inneschi nel punto in cui sono partite le fiamme. Davvero difficile da confermare vista la velocità con cui si vede soffiare il vento. Al tempo stesso l'altra certezza è che «le fiamme non possono essere partite da sole».

Lo dice senza giri di parole il sindaco di Longarone e presidente della provincia Roberto Padrin. In mezzo c'è l'ipotesi che le fiamme siano partite in modo accidentale.

L'ESERCITAZIONE

Per tutta la giornata di ieri, 24 marzo, in più chat è rimbalzato un provvedimento di sgombero firmato dal Comando forze operative nord che prevedeva proprio per la mattina del 23 un'esercitazione nel poligono che si trova nel Monte Serva Nord. Un'area continua a quella da cui è partito il secondo incendio. Più di qualcuno, anche tra gli amministratori locali, ha quindi sollevato perplessità sulla concomitanza. Ma l'ipotesi che le esercitazioni fossero in corso quando è divampato l'incendio è stata smentita ieri pomeriggio. Proprio la presenza del rogo di Soffranco che già bruciava dal giorno 22 aveva bloccato le attività per il 23. L'esercitazione per la quale veniva ordinato lo sgombero quindi - riferiscono fonti del comando - non c'è stata.

LA CONCITAZIONE

In paese tutti però si interrogano su come sia potuto accadere e qualcuno ha anche dei dubbi su cosa succederà adesso. Enrico, per tutti Macia qui a Fortogna, non ha dubbi: «La montagna già è abbandonata adesso in pochi avranno voglia di entrare nei nostri boschi per noi sarà la fine». Assieme a lui anche Elisio e il figlio che nella mattinata si sono avventurati sul fronte scosceso per creare delle linee tagliafuoco con l'escavatore. L'amore per la montagna e per la propria terra trasuda dai loro volti provati per quello che a pochi metri sta bruciando. «Ci hanno detto che rischiavamo di ostacolare le operazioni - spiega Elisio - perché gli elicotteri non scaricano acqua se vedono qualcuno sotto, rendere complicate le operazioni era l'ultima cosa che volevamo fare e quindi siamo venuti via. Certo delle linee taglia fuoco o delle strade pastorali, permetterebbero di intervenire in modo più veloce».

LA TESTIMONIANZA

«Anche quarant'anni fa c'era stato un incendio di queste dimensioni - ricorda la signora Luisa - questa notte non ho chiuso occhio. Si sentiva il rumore dei sassi e degli arbusti che rotolavano verso valle. Si vive con la paura e l'angoscia che qualcosa possa succedere. Ci rassicura la presenza massiccia dei vigili del fuoco. Qui è venuto anche il sindaco. Mi ha detto di prepararmi perché se la situazione dovesse peggiorare bisognerà andarsene». Una circostanza che fortunatamente con il passare delle ore è stata scongiurata, permettendo a tutti di rimanere a casa propria, non appena l'incendio è stato circoscritto. «Pensa che possa essere stato qualche mozzicone di sigaretta? - ci interroga Marilena - mi chiedo come sia possibile far qualcosa del genere. Fortunatamente ho visto che lo spegnimento è a buon punto ma siamo preoccupati, c'è molta siccità ed in poco tempo il vento fa il resto».
 

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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