Blitz dei ladri, sparita la cassaforte divelta dal muro: via gioielli e migliaia di euro

Mercoledì 25 Agosto 2021 di Raffaella Gabrieli
Cassaforte strappata dal muro (foto di repertorio)

ROCCA PIETORE - Cassaforte con migliaia di euro e importanti documenti divelta dalla parete e sparita. Succede tra le frazioni di Sorarù e Col di Rocca a Rocca Pietore dove, così come nei comuni limitrofi dell'Alto Agordino, è alta l'attenzione delle forze dell'ordine per i frequenti furti accaduti nelle ultime due settimane. «È mortificante - commenta sconsolata Mirella Ballis, proprietaria dell'abitazione depredata assieme al marito 81enne Franco De Biasio - rientrare a casa propria e trovarla devastata, con i nostri risparmi svaniti nel nulla e con tutto sotto sopra, procura un profondo dolore.

Dopo una vita di lavoro e sacrifici, da anziani non ci meritavamo di vivere una tal situazione». 

IL RAID
Tutto risale al giorno di Ferragosto ma altri raid simili, in Alto Agordino, si sono registrati sia prima che dopo. Con la frequente segnalazione, da parte dei cittadini, di un'auto Skoda sospetta. «Quel giorno - ricorda la 75enne Ballis - siamo andati a Falcade. Siamo partiti attorno alle 8.30 per rientrare verso le 19 e trovare il disastro. I ladri sono entrati dall'unica finestra non blindata della casa, sul lato posteriore. Una volta dentro hanno messo a soqquadro cassetti, armadi, comò. E in un vano della camera da letto hanno trovato la cassaforte dove conservavamo i nostri risparmi, alcune migliaia di euro e importanti documenti. Non sono riusciti ad aprirla e quindi, con degli attrezzi appositi, l'hanno letteralmente staccata dal muro. Con essa si sono portati via la fede nuziale di mio marito e altri gioielli tenuti sempre in quella stanza. Siamo rimasti senza parole: qua, ci vien da pensare, siamo stati tenuti sotto controllo. La casa è isolata e i malviventi devono aver osservato le nostre abitudini. Stiamo parlando, comunque, di gente professionista, che compie queste razzie come mestiere». 

L'AIUTO
Pronta la chiamata ai carabinieri che sono giunti sul posto e hanno fatto tutti i rilievi del caso. «Sappiamo che sono accaduti altri casi simili tra Selva di Cadore, Rocca Pietore e paesi della zona - sottolinea Mirella Ballis - ma in questo caso il proverbio mal comune mezzo gaudio non regge. Siamo veramente amareggiati: dopo oltre trent'anni di vita lavorativa in Toscana, a San Casciano Val di Pesa, con mio marito abbiamo deciso di tornare nei nostri paesi natii, per maggior sicurezza e tranquillità. E questi sono i risultati, incredibile, sto ancora male per quanto accaduto. E sicuramente questi che sono entrati in casa nostra non erano da soli ma avevano dei complici che li hanno attesi da qualche parte. C'è da aver paura».

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