Sfondano il muro con la mazza e scappano con la cassaforte

Sabato 15 Febbraio 2020
Lo storico parrucchiere di Roveredo Luigi Piccinin derubato dalla banda del buco. L'amico pasticciere non è riusciti a fermare i ladri
A colpi di mazza hanno tolto la cassaforte a muro del salone “Gigi Effetto Moda”, nella centralissima via XX Settembre a Roveredo in Piano. Dentro hanno trovato 800, forse 900 euro, somma che Luigi Piccinin, 66 anni, storico parrucchiere di Roveredo, tiene da parte per i pagamenti. Si sono impadroniti anche di due bancomat. «Purtroppo - spiega la vittima - nella cassaforte avevo anche i codici e, prima che potessi bloccare le carte, i ladri sono riusciti a fare due prelievi: uno da mille e uno da 500 euro».
    Sul colpo stanno indagando i carabinieri della stazione di Fontanafredda. Ci sono telecamere da scandagliare, comprese quelle delle banche in cui sono stati effettuati i prelievi, e diversi elementi da esaminare.
Il salone di Piccinin si trova sotto i portici. Poco più in là c’è la Gelateria pasticceria Fabris. È stato proprio Angelo Fabris, che poco dopo le 22 stava chiudendo il locale, a insospettirsi. Sentiva il rimbombo delle mazzate ed è uscito in strada per capire da dove provenissero quei colpi. Si è infilato il giubbotto ed è uscito. Solo quando è sceso nel garage si è reso conto che provenivano dal salone di Piccinin. «Gigi, Gigi - ha gridato - Sei tu?». Ha rischiato di trovarsi faccia a faccia con la banda, perchè quando è risalito dal garage ha visto i ladri che fuggivano con la cassaforte. Ha chiamato il 112, ma ormai era troppo tardi per tentare un inseguimento o un posto di blocco.
IL COLPO
Fabris ha chiamato l’amico Piccinin. «Io abito a Ceolini - spiega il parrucchiere - Sono arrivato subito... che disastro mi hanno fatto. Quella cassaforte l’avevo messa nel 1989, me l’hanno tolta dalla parete dell’ufficio, che si trova nel seminterrato, e poi hanno guardato ovunque, anche dentro la fotocopiatrice, per scoprire se avevo nascosto soldi. Mi hanno devastato l’ufficio. Per fortuna non tengo mai grosse somme da parte». I ladri sono entrati da una finestra che dà sul retro. Con una mazza hanno danneggiato il vetro antisfondamento. Una volta allentate le maglie, sono riusciti a praticare un foro con un trapano. Attraverso il foro hanno inserito un pezzo di ferro e aperto la porta.
IL PRECEDENTE
Il pensiero di Piccinin non può che andare al colpo patito lo scorso settembre dall’ottica di Roveredo. In quell’occasione la banda sfondò a colpi di piccone la porta di ingresso, coprì con schiuma polistirolo la sirena dell’impianto di allarme e portò via occhiali per un valore di 70mila euro all’Ottica centrale di via Donatori di sangue, sempre in centro a Roveredo. Ricorda anche che due anni fa, era gennaio, fu inseguito fino al supermercato. «Mi aprirono il bagagliaio dell’auto e mi portarono via il borsello - racconta - Ma dentro c’erano solo documenti, non lascio mai i soldi incustoditi».
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