Autovelox: basta con l’anarchia, bisogna introdurre regole per disciplinare la loro installazione e il loro funzionamento

Martedì 6 Febbraio 2024
Autovelox: basta con l’anarchia, bisogna introdurre regole per disciplinare la loro installazione e il loro funzionamento

Egregio direttore, 
praticamente ogni giorno da qualche tempo leggiamo notizie di autovelox distrutti da qualche “vendicatore” della notte. A me pare incredibile che, salvo forse un caso, il responsabile o i responsabili di questi atti non siamo mai trovati e denunciati. Nessuno li ha visti quando agivano? Non c’è mai una telecamera che li ha beccati sul fatto? Ma a parte questo mistero, questi atti vandalici sono certamente da condannare ma sono anche il sintomo di un’insofferenza, non so se giusta o sbagliata ( dire un po’ e un po’) verso la quale bisognerebbe fare qualcosa. O vogliamo lasciare che continuino ad abbattere gli autovelox?

Franco G.
Treviso


Caro lettore, 
non ci sono dubbi che gli autovelox e gli altri sistemi di controllo della velocità come i tutor o i velobox contribuiscano a garantire una maggiore sicurezza sulle strade. Lo dimostrano anche alcuni dati forniti dalla società Autostrade: nei tratti in cui sono stati installati i tutor, un anno dopo, la velocità media è diminuita del 15%, la velocità massima del 25% e soprattutto gli incidenti mortali si sono ridotti del 51%. 
Tuttavia vien da chiedersi come mai in Italia i sistemi di controllo della velocità sono così numerosi rispetto a quello che accade in altri paesi. E non parliamo di piccole differenze. In Italia risultano in funzione 11.130 autovelox contro gli appena 4.780 della Germania, i meno di 3.800 della Francia e i 7.700 della Gran Bretagna, nazioni cioè che hanno retei stradali e autostradali non minori della nostra, se non superiori, come nel caso della Germania.
Dobbiamo pensare che gli automobilisti italiani siano, per natura o propensione, più indisciplinati e più votati agli eccessi di velocità ( siamo pur sempre il paese della Ferrari e della Lamborghini) di quelli di altri paesi? Non c’è nessuna statistica che lo confermi e l’esperienza dimostra che altrove, anche dove la cultura del rispetto delle regole è più consolidata che da noi, si corre in auto non meno che in Italia: basta percorrere un’autostrada in Germania per rendersene conto. Il fatto è che nel nostro Paese non c’è un sistema di regole e di norme che disciplini l’installazione di autovelox o altri sistemi di controllo della velocità. Se un sindaco ritiene che sia opportuno metterne uno o più su un tratto di strada, nessuno di fatto glielo impedisce. E se molti lo fanno animati dalle migliori (e giuste) intenzioni e dopo aver registrato su un determinato percorso un’incidenza particolarmente elevata di incidenti anche gravi, altri lo ritengono uno strumento utile e semplice per far cassa e rimpinguare i bilanci comunali. Non si spiega altrimenti la proliferazione di così tanti autovelox. 
Quindi forse servirebbe porre un limite a questa sorta di anarchia e introdurre un sistema di regole e di controllo sull’installazione di autovelox e sulla loro efficacia.

Sarebbe il modo più efficace anche per togliere ogni alibi e spuntare le lame ai Fleximan che impazzano sulle nostre strade. 

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