Benetton abbandona l'Istria
e punta tutto sulla Serbia

Martedì 17 Febbraio 2015 di Maurizio Crema
Benetton abbandona l'Istria e punta tutto sulla Serbia
7
Benetton per ora chiude in Istria ma si addensano nubi nere all’orizzonte anche dello stabilimento produttivo a Osijek in Croazia, ai confini di quella Serbia che potrebbe calamitare tutta l’attività del ramo industriale del gruppo trevigiano. A pilotare l’operazione la capogruppo del settore, quell’Olimpias che in Italia vanta ancora sei stabilimenti attivi per oltre 600 addetti: Soave (Verona, tessitura), Travesio (Pordenone, tessuti greggi), due stabilimenti a Prato, Pignataro Maggiore (Cesena, filati cardati), Ponzano Veneto (Treviso, 200 addetti circa, etichette tessute, si tingono lana e cotone, si eseguono lavaggi e finissaggi, ma si creano anche collezioni). «Stiamo discutendo del premio produzione e speriamo di definire la trattativa a breve - spiega Andrea Guarducci, segretario Filctem Cgil Treviso - non abbiamo notizie di questa chiusura in Istria ma stiamo assistendo a una riorganizzazione complessiva del gruppo che coinvolge anche il ramo commerciale con contratti di solidarietà e cigs a Castrette (Treviso). Sul futuro di Olimpias e dell’intero gruppo produttivo riunito sotto la sigla Schematrentotto rimango cauto. Mi auguro che la ristrutturazione sia alla fase finale».

In agosto è stato chiuso lo storico sito di Valdagno, 85 addetti in mobilità dopo dieci anni di agonia. La fabbrica nel mirino in Istria (dovrebbe chiudere a luglio di quest’anno) è collocata a Vines, a due passi da Albona (Labin), e conta 159 dipendenti che potrebbero essere ricollocati nello stabilimento di Osijek, in Slavonia. Una fabbrica non del tutto "sicura". Potrebbe anch’essa in futuro emigrare infatti in Serbia, dove Olimpias ha aperto da poco una fabbrica da 400 addetti ed era già attivo uno stabilimento dell’ex Benind, ramo industriale del gruppo a "colori" ora confluito in Olimpias. Una scelta che ha un fondo preciso: il costo del lavoro. In Serbia la paga di un operaio è di meno di 200 euro al mese, in Croazia di 700. La trattativa comunque è aperta: un incontro è previsto il 20 febbraio col sindaco di Albona Tullio Demetlika.

La fabbrica tessile Benetton in Istria è stata aperta nel 2005 per un investimento pari a 17 milioni di euro, altri 10 milioni erano stati spesi per la prima fornitura di macchine. A Vines si producono maglie in lana multicolori con varie decorazioni destinate al mercato mondiale. Da quasi un anno si erano fatte sempre più insistenti le voci sulla chiusura del reparto nel quale lavoravano 200 operai. Il personale è stato gradualmente diminuito e i contratti a termine non sono stati rinnovati.

Nei mesi scorsi il gruppo Benetton, ora presieduto da Gianni Mion e diretto dall’amministratore delegato Marco Airoldi, ha definito un riassetto deciso per riportare i conti in ordine dopo le perdite di quasi 200 milioni del 2013. Il primo trasferimento ha riguardato i marchi Benetton e il ramo commerciale Bencom nella newco Schematrentasette (controllata da Edizione, holding della famiglia trevigiana) che si chiamerà Benetton Group srl. Gli attivi che sono stati trasferiti hanno un valore di un miliardo di euro circa. Il business industriale fa capo invece a Olimpias, il cui 100% è passato a Schematrentotto (anch'essa controllata da Edizione) per un valore contabile di 46,4 milioni. Il ramo immobiliare è finito in Schematrentanove.
Ultimo aggiornamento: 09:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci