Trovata in coma a letto, la 42enne non è morta per le botte: prosciolto il convivente

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Vittorino Bernardi
Trovata in coma a letto, la 42enne non è morta per le botte: prosciolto il convivente
SCHIO - Non sono state le ecchimosi al volto e al corpo la causa della morte il 20 gennaio all’ospedale di Santorso della 42enne scledense Kader Casarotto, deceduta al secondo giorno di ricovero in stato di coma. La donna la mattina del 18 era stata trovata a letto in stato di incoscienza dall’amica di cui era stata ospite per la notte in via Damaggio.

Le ecchimosi al volto e al corpo per i carabinieri della compagnia in via Maraschin erano compatibili con delle lesioni, come se fosse stata picchiata e per omicidio preterintenzionale è stato indagato il convivente per consentirgli di nominare un perito di parte che ha assistito all’autopsia sulla salma della donna, atto irripetibile e decisivo nel dare una svolta all’indagine in corso. L’esame autoptico ha sciolto il primo dubbio: le ecchimosi sono datate e non sono collegabili al decesso e così per il convivente è caduto il motivo della messa sotto inchiesta. I due si erano conosciuti in una comunità di recupero. Il medico legale tra qualche giorno consegnerà l’esito organico dell’autopsia. In un quadro clinico-sanitario serio per la donna, sofferente di patologie croniche, il decesso potrebbe essere stato provocato dall’assunzione di alcol e stupefacenti. La procura della Repubblica ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura.
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