Alberto e Francesco, fratelli controcorrente: una trattoria con campo di bocce tra i colli asolani, dove si respira talento e passione

Martedì 18 Luglio 2023 di Giancarlo Saran
I fratelli Corrente

In un'epoca in cui sentirsi Chef non è abbastanza se non surrogato da qualche apparizione mastertivvù, vi è chi è rimasto saldo alle radici, come i fratelli Alberto e Francesco Corrente, in quel di Pagnano d'Asolo, la Città dei Cento Orizzonti. Ponte Peron è un luogo di passaggio veloce diretti altrove, ma quando inizi a conoscerli la sosta motivata e golosa è conseguente.

Già lo scorrere della carta del menù spariglia le carte. «Se siete già stati qui è probabile che vi siate trovati bene». Ma le sliding doors culinarie non hanno confini. Può darsi che siate arrivati «per un errore del navigatore» come anche «perché tutti gli altri locali erano al completo».

Non è ciccia dell'armocromista calorico di turno, ma di uno stile originale e piacevolmente informale che vi accompagnerà lungo tutta la traversata di piatti in cui si sente mano felice e ispirata. Alberto, classe '90, parla con gli occhi prima ancora che con la pignatta. Capite che c'è da fidarsi. Ha esordito quasi per caso, la vocazione precoce maturata ad un campo estivo scout, chiamato a spaghettare per i suoi compagni di tenda. Un percorso conseguente, dapprima all'alberghiero Maffioli e poi ragazzo di cucina in noti locali della pedemontana.
«Ho imparato tutto un po' da me, osservando con attenzione e riflettendoci poi sopra, per trovare una chiave personale con cui esprimermi». In altre parole. Il capo brigata era geloso delle sue ricette, concedendo a spizzichi e bocconi qualcosa che servisse ai ragazzi per realizzare la tradizione della casa. «Un giorno eravamo a riposo, non c'era nessuno. Ho preso il quadernone da duecento pagine, mi sono fotocopiato tutto il ricettario».

In realtà Alberto di talento ne aveva da vendere, con un percorso che poi lo ha portato ad irrobustire i suoi mestoli ispirati nei migliori locali di Asiago, Cortina (con Fabio Pompanin, cuoco olimpico di Casa Italia), Forte Village in Sardegna. Nel 2016 il cambio di passo con l'occasione di rilevare una storica attività in quel di Asolo, Ponte Peron, classica osteria con campo di bocce e ritrovo di calice tra compaesani.

Lo affianca nella mission impossible Francesco, il fratello che, sino ad allora, si era fatto le ossa come animatore nei vari villaggi turistici sulle rotte mediterranee. «Mi è cambiata la vita. Follia ed emozione si sono mischiate tra di loro, un mix ideale che, ogni giorno, mi spinge a cercare nuove strade». Tanto che, alcuni anni fa, messi a raffreddare i fornelli, frequentò per alcuni mesi il fornaio del paese per imparare i segreti di come gestire bene un forno a legna per le sue costate, le sue preparazioni di carni assortite. Per chi ha il privilegio di curiosare oltre la carta, Alberto vi mostra orgoglioso la sua cella cicciosa. Dentro c'è il mondo. Il Toro polacco si fa compagnia con la spagnola amaranta. Il manzo locale, curato dai bravi becher Cirotto, di Riese Pio X, convive con la nobile croata (una scottona) assieme al Nebraska Beef. «Ogni tipologia ha le sue caratteristiche, di fibra, di componente grassa. Tutte hanno una alimentazione rigorosamente naturale».

Alberto controlla personalmente la frollatura e, per ogni tipologia, c'è la ricetta conseguente, che la esalta. Tra le sue madeleine senza tempo il carpaccio di manzo, le pappardelle al ragù di chianina.

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