Venezia. Saverio Pastor, uno degli ultimi 5 "remer" di Venezia. «Ci salvano i turisti. Insegnare il mestiere a un giovane? Lo prenderei in giro, si illuderebbe di avere un futuro» - Foto

Venerdì 12 Gennaio 2024, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 11:59

In bottega per imparare, poi il primo incarico: spazza e pulisci

È una constatazione amara, quella di Pastor, veneziano 65 anni, artigiano per vocazione. Figlio dell'architetto Valeriano, uno dei grandi del Novecento, allievo di Carlo Scarpa, avrebbe potuto seguire le orme paterne con la strada spianata. Invece a sedici anni, quando frequentava il liceo scientifico, durante le vacanze estive, era già in bottega da Bepi Carli, indiscusso maestro remer, per imparare il mestiere. «Quando mi sono presentato da Bepi, chiedendogli se mi insegnava a lavorare, ovviamente senza pretendere un compenso, lui mi ha risposto che ero troppo vecchio per imparare. Mi ha concesso di restare a guardare. È durata un mese, otto ore al giorno a guardare. Poi il maestro mi ha dato il primo incarico: scopare il laboratorio».

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