La cooperativa Edeco deve centomila euro alla Croce Rossa

Venerdì 28 Maggio 2021
La cooperativa Edeco deve centomila euro alla Croce Rossa
CONA
La Croce Rossa Italiana di Padova avanza circa 100mila euro da Edeco, la cooperativa anche lei al centro dello scandalo dei migranti.
La Cri presieduta da Giampietro Rupolo, durante il periodo clou dell'affluenza di profughi, aveva messo a disposizione di Edeco una serie di servizi a pagamento. Un'ambulanza fissa all'Hub di Cona, in provincia di Venezia, per il trasporto dei migranti malati, e la possibilità, ad esempio, di avere sempre a disposizione un ginecologo e un dentista per i migranti. In totale le spese per la cooperativa sono arrivate a 400mila euro. Edeco, fino a dicembre dell'anno scorso, ha versato alla Croce Rossa quasi 300mila euro. Poi è sparita. E così il presidente Rupolo, non avendo più notizie da parte della cooperativa, il cui padre è Simone Borile insieme alla moglie Sara Felpati, è stato costretto a rivolgersi all'ufficio legale dell'associazione.
I FATTI
«Edeco doveva versare alla Croce Rossa - ha spiegato Rupolo - circa 400mila euro. Ci siamo accordati e abbiamo dilazionato nel tempo la somma. Fino a dicembre dell'anno scorso la cooperativa è stata regolare con i pagamenti, tanto da arrivare a circa 300mila euro. Poi è sparita, e adesso l'associazione avanza poco meno di 100mila euro».
A questo punto la Croce Rossa ha iniziato a contattare la cooperativa e a spedire mail per avere una spiegazione sul mancato pagamento della cifra pattuita. «Risposte però - ha proseguito Rupolo - non ne sono mai arrivate. E io devo fare il mio dovere di presidente e cercare in tutti i modi possibili di recuperare i circa 100mila euro. E così sono stato costretto a rivolgermi all'ufficio legale. Certo la Croce Rossa senza incassare quella cifra non fallisce, ma rimane una somma cospicua».
Edeco, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe fatto capire di essere impossibilitata a versare quanto pattuito perché la Prefettura, sempre secondo la cooperativa, sarebbe in ritardo con i pagamenti relativi al bando di gara per la gestione dei migranti.
IL PROCESSO
Sette sono gli imputati in tribunale a Padova per lo scandalo sulla gestione dei migranti. L'ex vice prefetto vicario Pasquale Aversa di 65 anni sempre presente in aula, Simone Borile, 51 anni di Battaglia Terme, la moglie Sara Felpati, 47 anni di Battaglia Terme vice presidente di Ecofficina e a decorrere dal 28 marzo del 2017 presidente di Edeco. Quindi Gaetano Batocchio, 46 anni di San Martino di Venezze (Rovigo), e Tiziana Quintario 60 anni di Monselice, già funzionario economico finanziario alla Prefettura di Padova incaricata della gestione dei migranti e della predisposizione di bandi e contratti. Tra i vertici prefettizi c'è anche il vice prefetto Alessandro Sallusto di 45 anni (difeso dall'avvocato Fabio Pinelli) e poi il consulente del lavoro Marco Zangrossi di 58 anni residente a Sant'Elena d'Este.
Ma buona parte dei reati contestati a partire dal 2015-2016 sono destinati alla prescrizione, già al primo grado di giudizio. Entro il 2023 infatti decadono la turbata libertà degli incanti, la frode nelle forniture pubbliche, la truffa, l'induzione indebita, la rivelazione di segreto d'ufficio e il falso.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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