In pensione il medico Luigi Tonello lettera di commiato ai suoi pazienti

Martedì 20 Ottobre 2020
ISTRANA
«In questi anni nel ruolo di medico curante ho cercato di prendermi cura della vostra salute nel migliore dei modi». Inizia così la lettera scritta da Luigi Tonello, medico di base di Istrana che ha deciso a 65 anni di andare in pensione dopo 36 di onorato servizio. E ha scelto di salutare tutti i suoi assistiti con una lettera di commiato, che ha consegnato a mano a ognuno di loro. D'altra parte Istrana, con la sua uscita di scena, perde un vero e proprio punto di riferimento. Luigi, infatti, aveva preso in mani le redini dello studio dal padre, Carlo, anche lui medico condotto a Istrana già nel 1956. Sono decine di migliaia i cittadini che si sono affidati alle cure premurose di padre e figlio. La comunità deve insomma registrare la fine di una sorta di dinastia. Carlo Tonello, per stessa ammissione di Luigi, è stato la sua guida: «Mi sono sempre riferito alla sua figura che in questo paese ha dato molto nella sua vita».
IL SALUTO
Il cambio di testimone è già avvenuto. Sarà la dottoressa Martina Soldà a sostituirlo nel ruolo di medico di base. Un passaggio che non ha lasciato a piedi alcun paziente, organizzato nei dettagli per evitare sgradevoli scoperture in caso di necessità. Già, perchè quello che per molti può essere solo un lavoro, per Luigi Tonello era più una missione. Amore e dedizione per la sua professione emergono proprio dalle parole con cui si è congedato dai suoi pazienti: «Mi scuso con tutti coloro ai quali non ho saputo dare risposte adeguate alle sofferenze e giustificate ansie - scrive il dottor Luigi Tonello - ma ho ricevuto sempre tanta gratitudine con soddisfazione, arricchendo così la mia vita professionale». Un pensiero ha voluto rivolgerlo anche alle persone più fragili, e al loro modo di affrontare, con la saggezza dell'età, anche le prove più dure: «Mi inchino alla delicatezza e alla saggezza degli anziani, con loro ho avuto un rapporto straordinario e ricco di valori e sentimenti non comuni». E proprio il rapporto con gli assistiti è stata la molla per decidere di lasciare il passo: «Purtroppo l'informatizzazione della professione medica, a mio avviso, ha alterato il rapporto umano tra medico e paziente, ma questo è il futuro e così ho deciso dopo tanti anni di farmi da parte, serbando il ricordo di momenti intensi che abbiamo condiviso nel dolore e nella serenità».
Riccardo Masini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci