Diserzioni di massa, emergenza nei seggi

Domenica 26 Maggio 2019
IL CASO
ROVIGO Ore di panico ieri mattina all'Ufficio Elettorale del Comune di Rovigo. Intorno a mezzogiorno i responsabili delle elezioni si sono trovati in emergenza a causa dei numerosi forfait ricevuti all'ultimo minuto da decine di presidenti di seggio e scrutatori. Già nelle settimane passate, infatti, molti dei circa 350 incaricati di seguire la tornata elettorale di oggi avevano rigettato l'incarico che gli era stato affidato per mezzo del sorteggio circa un mese fa.
FUGGI FUGGI
Come se non bastasse, solo nella mattinata di ieri ben cinque presidenti di seggio designati hanno annunciato l'indisponibilità a seguire la tornata elettorale e svolgere il proprio compito. Il problema per il Comune è stato nel rintracciare delle figure alternative, visto che a meno di 24 ore dall'apertura dei seggi non potevano più nominare d'imperio dei nuovi addetti, per cui si sono affidati ai cittadini, invitando, chi poteva, a presentarsi al seggio per poter eventualmente sopperire a quelle assenze.
APERTURE DEI SEGGI
Il presidente, infatti, all'apertura del seggio alle 16 di ieri per le operazioni preliminari (conteggio delle schede, controllo dei registri, montaggio delle cabine elettorali, ecc.), avrebbero eseguito l'appello di scrutatori e segretari di seggio e, non ricevendo risposta, sarebbero dovuti uscire dal seggio e chiedere alle persone presenti la loro disponibilità, che trovandosi casualmente in quel luogo avrebbero avuto l'occasione di lavorare al seggio. Come da prassi, a poco meno di un mese dall'apertura delle procedure di voto, il 10 maggio, si era riunita la commissione elettorale, che non è decaduta nonostante invece non sia più insediato un consiglio comunale, per la composizione dei 56 seggi cittadini. L'operazione era pubblica ed è avvenuta nella sala consiliare di Palazzo Nodari, dove si è deciso di non designare specifici scrutatori e presidenti di seggio, ma di sorteggiare elettronicamente i nominativi tra quelli presenti negli elenchi comunali. L'assenza di un consiglio comunale in carica, infatti, ha imposto questo tipo di selezione, visto che in una situazione normale, invece, ogni consigliere avrebbe potuto suggerire una rosa di nomi.
SORTEGGIO ELETTRONICO
Con il sorteggio, alla fine sono stati affidati incarichi di seggio a persone che non avevano mai fatto prima questo tipo di lavoro e, sentendo che tipo di responsabilità e di orari avrebbero dovuto osservare, in molti hanno deciso di rifiutare. Le scuse presentate per giustificarsi sono state di diverso genere, dal più tradizionale motivo personale a quello lavorativo.
I COMPENSI
Eppure, gli incarichi sono pagati molto bene (la paga oscilla tra i 150 e i 250 euro per due giorni di lavoro) e l'accettazione è obbligatoria. Qualora si sia sorteggiati tra gli elenchi dei cittadini che in passato avevano presentato la domanda di scrutatore, bisogna accettare oppure presentare una giustificazione piuttosto efficace per rifiutare di aderire alla chiamata entro e non oltre le 48 ore dal voto. In caso di mancata comunicazione dell'impedimento nei tempi indicati, si va incontro a una sanzione compresa tra i 309 e i 516 euro, come previsto dal decreto 570 del Presidente della Repubblica nel 1960. In passato è capitato che qualcuno fosse sanzionato, ma è difficile ritrovare in tempi recenti a Rovigo una diserzione così ampia.
Alberto Lucchin
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