Bernecoli (Levi): «Sono ancora molti i punti interrogativi»

Giovedì 19 Agosto 2021
«Sono ancora molti i punti di domanda che aspettano una risposta, non possiamo che aspettare». Così il dirigente scolastico dell'istituto Primo Levi di Badia Polesine, Amos Golinelli, sintetizza le difficoltà in vista della ripresa delle lezioni. Una delle domande più importanti riguarda il Green pass. Al momento Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, non ha firmato il protocollo perché l'associazione da lui presieduta è contraria alla possibilità che le scuole si facciano carico del costo dei tamponi. Un altro importante passaggio è quello dei controlli: la verifica può essere formalmente delegata dal dirigente scolastico, che non può essere contemporaneamente presente in diversi plessi, al personale della scuola. «Nonostante l'Ufficio scolastico abbia accelerato i tempi rispetto agli scorsi anni, non posso affermare che il nostro istituto abbia già a disposizione l'intero corpo docente per assicurare un servizio ottimale fin dai primo giorni», osserva Golinelli che durante il mese di agosto è stato presente sia al Levi, sia al Comprensivo di Fiesso Umbertiano, di cui però ancora non sa se conserverà la dirigenza. «Al momento - aggiunge invece il professor Arturo Bernecoli, Referente per la sicurezza dell'istituto e coordinatore Sirvess provinciale e regionale gli unici documenti di riferimento sono il Piano scuola e una nota tecnica del Ministero, a firma di Stefano Versari di qualche giorno fa, che contengono però solo delle indicazioni. In base a questi documenti è necessario dare priorità alla didattica in presenza, mantenendo il distanziamento. Dicono anche però che se non è possibile, considerati gli spazi disponibili, mantenere il distanziamento si continuino ad usare le misure non farmacologiche di contenimento, ossia le mascherine chirurgiche. Il Piano estate riporta anche che dovranno essere gli Uffici scolastici regionali a declinare operativamente quanto necessario, ed è questo documento che al momento non c'è». «Saranno 50 le classi che torneranno sui banchi di scuola a metà settembre aggiungono dalla scuola superiore di Badia - e purtroppo abbiamo dovuto rifiutare delle iscrizioni alle prime, perché pensavamo che i parametri di distanziamento sarebbero rimasti gli stessi dell'anno scorso. L'indicazione della possibilità di ammorbidire' la questione distanziamento è arrivata in ritardo e così il dirigente, per poter garantire la sicurezza nelle prime, in base ai parametri in vigore fino a luglio, ha rifiutato alcune iscrizione al liceo delle Scienze umane. Affrontare il nuovo anno scolastico con l'obiettivo di garantire il mantenimento in salute di tutti è senza dubbio una priorità, in accordo con la promozione della vaccinazione per i docenti e il personale Ata in generale. La nostra è una comunità numerosa, non si può ragionare in termini di individualità sparse. Aspettiamo e speriamo che le decisioni che si prenderanno non rendano più complicato la ripresa delle lezioni».
Federico Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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