BANDO PERIFERIE
ROVIGO Il progetto per la riqualificazione del Maddalena e del

Sabato 24 Agosto 2019
BANDO PERIFERIE ROVIGO Il progetto per la riqualificazione del Maddalena e del
BANDO PERIFERIE
ROVIGO Il progetto per la riqualificazione del Maddalena e del quartiere Commenda è ancora vivo, ma la crisi di Governo ne rallenta ulteriormente il percorso. «Come noi si trovano altri 96 Comuni, abbiamo bisogno dell'Anci», riconosce il sindaco Gaffeo. Nei giorni scorso Palazzo Nodari ha ricevuto un'importante comunicazione da Roma, ovvero l'invito a riformulare il cronoprogramma aggiornato dei lavori da eseguire (l'ultimo risale all'anno scorso). Si tratta di una richiesta meramente tecnica e l'importanza deriva dal fatto che, quindi, a Roma abbiano coscienza della situazione dell'ex ospedale e del progetto da 13,5 milioni: significa quindi che il finanziamento non è definitivamente perso come si era temuto.
INCERTEZZA POLITICA
Per Rovigo, però, ora il problema deriva esclusivamente dalle vicende di Palazzo Chigi e del Parlamento: «Il tavolo di monitoraggio del Bando di riqualificazione delle periferie è di nomina del presidente del Consiglio spiega Gaffeo e decade con le sue dimissioni. La pratica del Maddalena, quindi, non è ferma: vuol dire che esiste e che è sul tavolo. Abbiamo già segnalato che è interesse dell'Amministrazione comunale portare a casa il progetto, ma ora c'è un nuovo rallentamento a causa della crisi di Governo. Per l'approvazione del progetto ora servirà nuovo tempo, ma bisognerà fare pressione insieme all'Anci. Che il governo prossimo sia di centrodestra o di centrosinistra, a Roma avranno sempre quasi cento comuni in queste condizioni, non è che possono fare un'eccezione per noi e basta. Ho intenzione si fare un passaggio dai tecnici a Roma, perché è importante che io mi faccia conoscere da loro».
IL PROGETTO
Il progetto di ristrutturazione è stato partorito dalla precedente amministrazione nel 2017 e dovrebbe rimettere a nuovo uno degli edifici più degradati della città, l'ex nosocomio, oltre a tutto il quartiere circostante, con strade finalmente riasfaltate (vedi viale Europa) e un sistema di videosorveglianza all'avanguardia come deterrente per la criminalità che da tempo affligge la zona). Il finanziamento, così com'era previsto originariamente dal bando statale di Riqualificazione delle Periferie Urbane voluto dall'allora Governo Renzi, prevedeva che Rovigo non spendesse un solo euro. Il piano urbanistico presentato da Palazzo Nodari è arrivato agli ultimissimi posti della graduatoria, ma era stato ugualmente ammesso al finanziamento.
Dopo la firma della convenzione a Roma da parte dell'allora sindaco Massimo Bergamin nel dicembre 2017 per partecipare al bando, si è però aperto un lungo e burrascoso periodo che ha rallentato l'avvio del cantiere, che, secondo quanto sostenuto all'epoca dall'ex sindaco leghista, oggi avrebbe dovuto già essere quasi completato. Invece non è mai stato effettuato alcun versamento dallo Stato e in Commenda c'è ancora il mostro.
CONVENZIONE MODIFICATA
Arrivando ai giorni nostri, il Governo Conte ha modificato la convenzione firmata all'epoca dall'ex sindaco, apportando un'importante modifica: prima le Amministrazioni comunali avrebbero potuto ricevere il denaro in un'unica soluzione, in anticipo rispetto all'apertura dei cantieri, adesso, invece, dovranno prima spendere di tasca propria la cifra prevista per poi vedersela ritornare a tranche negli anni successivi. Palazzo Nodari, anche impegnandosi, non riuscirebbe mai a mettere a disposizione 13,5 milioni, per questo il commissario straordinario Nicola Izzo aveva predisposto una soluzione finanziaria attraverso Cassa depositi e Prestiti, per aprire una linea di finanziamento utile ad avviare i lavori. In tal modo, le rate sarebbero pagate con il finanziamento statale, ma il costo dell'operazione di circa 200 mila euro ricadrebbe sulle casse comunali.
Alberto Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci