Alla casa di cura Città di Rovigo parte la riabilitazione post-Covid

Sabato 6 Febbraio 2021
Alla casa di cura Città di Rovigo parte la riabilitazione post-Covid
LA RIABILITAZIONE
ROVIGO Ha preso il via nella in casa di cura Città di Rovigo il servizio di riabilitazione dedicato ai pazienti che, ormai negativizzati, sono usciti dalla fase acuta dell'infezione da Covid-19.
IL PROGETTO
«Si tratta di un progetto che trae origine dalla collaborazione con l'Ulss5 polesana e in particolare con il Covid hospital San Luca di Trecenta spiega Paolo Boldrini, medico consulente fisiatra della casa di cura di via Falcone e Borsellino e segretario generale di ESPRM (Società Europea di Medicina Fisica e Riabilitativa) - Comunemente si pensa che i disturbi generati dal Covid-19 siano di natura respiratoria, ma ciò è vero solo in parte. Molte altre sono le conseguenze dell'infezione: debolezza muscolare, paralisi degli arti superiori o inferiori, disturbi cardiocircolatori, difficoltà a compiere sforzi, disturbi di memoria e concentrazione. E disturbi di carattere psicologico come depressione e ansia legati alla lunga ospedalizzazione».
EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
Il progetto prevede una valutazione preliminare dei fabbisogni riabilitativi della persona che viene poi presa in carico da un'equipe multidisciplinare di oltre venti professionisti composta da medici fisiatri e altri medici specialisti, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, terapisti occupazionali, infermieri e operatori socio sanitari specializzati in riabilitazione.
PROTOCOLLI CONCORDATI
«Il progetto e i relativi protocolli riabilitativi sono stati concordati con il direttore dell'unità operativa di pneumologia dell'Ulss 5 Polesana, Gian Luca Casoni, e con i colleghi fisiatri di Trecenta che seguono i pazienti nella fase acuta di infezione prosegue Boldrini - Il servizio è in grado di prendere in carico, in una apposita area dedicata della casa di cura, fino ad un massimo di venti pazienti, in gran parte provenienti da Trecenta, ma anche da altri ospedali, come Adria e Rovigo».
TERAPIE PERSONALIZZATE
«I pazienti finora presi in carico sono spesso soggetti obbligati a letto per lunghi periodi e circa 1/3 di loro ha subìto una tracheostomia - aggiunge Tania Sogoian, medico fisiatra Circa la metà, inoltre, richiede ancora ossigenoterapia, motivo per il quale è stata allestita una palestra che ne consente la somministrazione. L'età media è di circa 65 anni: nove su dieci erano affetti da patologie pregresse, ma godevano comunque di una completa autonomia che improvvisamente è sparita costringendoli ad un letto di ospedale».
DURATA VARIABILE
Il percorso riabilitativo, che in parte inizia già presso l'ospedale San Luca di Trecenta, ha una durata variabile, in casa di cura, da due a quattro settimane. Il progetto è stato messo a punto nel giro di due settimane, in collaborazione con i medici che avevano avuto in cura i pazienti colpiti dal Coronavirus, e i primi pazienti sono stati presi in carico già a metà gennaio: alcuni sono in procinto di essere mandati a casa dopo aver affrontato il percorso di rieducazione funzionale. «Si tratta di una situazione del tutto nuova per la riabilitazione, non solo per Rovigo conclude Boldrini -, ma a livello nazionale e mondiale dove sta emergendo questa esigenza terapeutica, tant'è che è la stessa Organizzazione mondiale della sanità a considerare una priorità la riabilitazione post-Covid».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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