Samira, anche i volontari aiutano la sua bambina

Martedì 7 Gennaio 2020
STANGHELLA
Con la riapertura delle scuole, oggi diventa un giorno simbolico per la figlioletta di Samira El Attar e Mohamed Barbri, la prima scomparsa da casa lo scorso 21 ottobre, il secondo allontanatosi senza una spiegazione, o un saluto, sei giorni fa, forse diretto in Marocco. La bimba di quattro anni, rimasta così senza genitori, e accudita al momento dalla nonna materna e da altri parenti della madre, comincerà infatti oggi una nuova routine, alla ricerca di una nuova quotidianità, finalmente lontana dai riflettori e soprattutto da una casa che, nonostante ospiti numerosi parenti e un gran viavai di persone accorse in suo aiuto, deve sembrarle vuota come non mai, ora che non ci sono più mamma e papà ad aspettarla. La piccola riprenderà a frequentare la scuola materna di Stanghella, dopo la lunga pausa per le vacanze natalizie. I volontari della comunità marocchina La fede di Solesino si sono offerti di accompagnarla a scuola ogni mattina. Poi, all'ora di uscita, andranno a prendere nonna Malika e insieme recupereranno la piccolina. Piccoli pezzi di normalità per una vita che è stata stravolta. Nel frattempo i suoi familiari hanno deciso di non riuscire più a sopportare passivamente l'attesa. Forse la verità sul destino di Samira è a portata di mano, o forse ci vorrà del tempo prima che le indagini riescano effettivamente a ricostruire cosa sia successo alla mamma 43enne. Quel che è certo è che Malika, la madre accorsa dal Marocco durante la settimana di Natale, ha chiesto al figlio e agli altri parenti di cercare personalmente Samira. E per farlo hanno deciso di cominciare nei terreni limitrofi all'abitazione di via Statale, soffermandosi in particolare nei tanti casolari disseminati tra i campi.
CASOLARI
Del resto era stato lo stesso Mohamed, prima di sparire, a lanciare una mezza battuta a favore di telecamere: «Mia moglie, cercatela nei casolari». E così Malika l'ha preso in parola. Meglio poter iniziare la ricerca da qualche parte che arrendersi ad aspettare una verità che tarda ad arrivare. La donna, visibilmente provata per il dramma familiare che sta vivendo, ha detto di non riuscire più a chiudere occhio. Il non sapere cosa sia davvero successo a sua figlia e il non conoscere cosa il destino riserverà all'adorata nipotina sono due macigni che Malika si porta dentro. Al grande dolore si aggiunge poi l'incertezza data dalla precaria sistemazione in via Statale: la famiglia dovrà presto lasciare la casa, anche se i Servizi Sociali si sono già mossi per trovare un alloggio alternativo. Senza contare che Aziz, fratello di Samira, colui che sta cercando di tenere in piedi la famiglia devastata dalla vicenda, ha perso il suo lavoro e si trova ora in grave difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno, in scadenza il prossimo 18 gennaio. Cosa succederà ora? Secondo il legale della famiglia El Attar, Nicodemo Gentile, «i prossimi giorni potrebbero essere decisivi».
Camilla Bovo
Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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