Un tappeto di vongole morte sulla spiaggia di Ca' Roman: non si sa cosa le abbia uccise

Sabato 17 Aprile 2021 di Diego Degan
Un tappeto di vongole morte sulla spiaggia di Ca' Roman: non si sa cosa le abbia uccise

PELLESTRINA -  «Diteci perché sono morte quelle vongole. Ne va del nostro lavoro». 
L'appello di Michele Boscolo Marchi, presidente del Cogevo di Chioggia, è rivolto un po' a tutti: alle istituzioni, a partire dalla Regione, agli istituti di ricerca e alle Università, a chiunque vada per mare e abbia visto qualcosa.

Qualcosa che potrebbe aver ucciso i molluschi. Tutto è partito dalla spiaggia di Cà Roman, coperta un tappeto di vongole morte. 


L'ALLARME

Uno spettacolo inatteso per il gruppetto di chioggiotti che, l'altro giorno, si era recato all'isola per una semplice passeggiata ma inquietante al punto da avvertire Marchi, il quale ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto di persona. «Non so se sia stato un fenomeno climatico o qualche tipo di inquinamento dice noi non andiamo in mare, in questo periodo. Ma tante vongole spiaggiate mi preoccupano: quante ne troveremo alla fine del fermo pesca?». 
Il fermo obbligatorio terminerà a fine giugno ma avrebbe dovuto iniziare a maggio. Invece è iniziato in aprile, come fermo volontario, perché i vongolari, da anni, hanno acquisito l'abitudine di preservare la risorsa: se ce n'è poca, si pesca poco. E, da gennaio a marzo, sono uscite in mare, a turni di due settimane, solo metà delle barche per volta. In aprile si sono fermati tutti. Una decisione che ha provocato anche scontenti tra gli equipaggi che vedono il loro reddito ridursi pressoché a zero. Ma la speranza era che, al ritorno in mare, ci fosse prodotto per tutti. Invece questa morìa riduce anche la speranza. «Posso solo pensare che si trattasse di vongole deboli, che non si erano ben insediate nella sabbia e che siano state spiaggiate dalle correnti continua Marchi ma mi chiedo: perché erano così deboli?»
In questi anni i vongolari hanno assistito a tanti cambiamenti: il Mose, con la creazione delle lunate e altre opere a mare, ha modificato le correnti: dove prima c'erano aree nursery (di crescita spontanea del prodotto), ora c'è il deserto; altre nuove nursery si sono create. Ma, in generale, la quantità del pescato è andata diminuendo e i fermi volontari sono stati la contromisura che i vongolari hanno attuato, insieme a una attenta politica di ripopolamento di alcune aree, con migliaia di ceste di semina spostate da un capo all'altro della laguna. 
Ma un discorso è combattere contro un fenomeno noto, un altro è trovarsi con il prodotto morto e non sapere perché. «Scoprirlo adesso potrebbe servire a evitare altre morìe in futuro dice Marchi chiediamo aiuto per non trovarci, tra dieci settimane, a raccogliere solo gusci vuoti».

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