Sono una settantina in Veneto i casi accertati di varianti al Coronavirus. E 3 sono i cluster, cioè i focolai, rilevanti: uno per la variante Delta in un campeggio di Chioggia; un altro per la variante Delta accertato nel Padovano che ha determinato la messa in quarantena dei ragazzi di un centro estivo; un terzo per la variante Gamma, cioè la variante brasiliana, sempre nel Padovano con un condominio abitato da bengalesi sotto osservazione. Lo ha riferito la Regione del Veneto rendendo noto il bollettino redatto dall'Unità di Prevenzione diretto da Francesca Russo. Dei 68 casi veneti positivi a varianti, 43 sono della variante Alfa (inglese), di cui 18 per esposizione al contagio; 15 della variante Gamma (brasiliana) di cui 9 per esposizione; 6 della variante Delta (indiana) di cui 4 per esposizione. Nessun caso di variante Eta (nigeriana) né Beta (sudafricana). Per quanto riguarda l'età, la maggior parte dei contagi alle varianti riguarda la fascia 45-64 anni (in tutto 22 casi di cui 12 di variante Alfa inglese, 6 Gamma brasiliana, 4 Delta indiana) e la fascia 25-44 (13 casi, di cui 8 inglese, 4 brasiliana, 1 indiana).
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Variante Delta, tre focolai in Veneto
Tre i cluster accertati in Veneto, di cui due della variante Delta. Il primo nel Veneziano, nel campus rugby al camping Isamar all'Isola Verde di Chioggia. Il caso indice è un ragazzo di 10 anni residente in provincia di Padova che ha accusato mal di testa; 8 i contatti positivizzati di competenza territoriale dell'Ulss 6 Euganea di Padova, della mamma (che non era nel campus) e di un componente dello staff; più altri 7 contagi, di cui 2 trevigiani, 3 vicentini e 2 residenti fuori regione (Lazio e Liguria). La Direzione Prevenzione precisa che il campus rugby si è svolto separatamente dal resto dei vacanzieri presenti nel campeggio e che è certa la diffusione tipica dei cluster pediatrici. Non risultano positivi sintomatici vaccinati; l'unico genitore positivizzato in seguito al contagio con il figlio positivo risulta vaccinata con 2 dosi di Moderna ed è asintomatica. Su richiesta del governatore Luca Zaia, da ieri è operativo all'Isola Verde l'ambulatorio mobile dell'Ulss 3 Serenissima: chiunque potrà sottoporsi a tampone.
Focolaio in piscina
Il secondo focolaio di variante Delta nel Padovano, con una signora di 50 anni ricoverata in terapia intensiva. Figlio e marito sono risultati positivi. Il marito lavora al centro sportivo Padova Nuoto come ristoratore (i suoi colleghi sono risultati negativi), il figlio frequenta il centro estivo presso la medesima struttura (il gruppo è stato posto in quarantena ed è in attesa dei tamponi). Tra i contatti positivizzati della donna vi è una ragazza di 13 anni (e i suoi genitori) che ha frequentato un centro estivo: anche qui il gruppo di bambini è stato posto in quarantena.
Focolaio nel condominio
Terzo focolaio, sempre nel padovano, in questo caso di variante Gamma (brasiliana): dopo le positività accertate in due donne, una di 34 anni e incinta, l'altra di 32, tutte e due ricoverate (la più giovane tra l'altro in terapia intensiva) ed entrambe del Bangladesh, si è posta particolare attenzione ai cittadini residenti a Padova della stessa nazionalità, avendo riscontrato a partire da giugno un aumento significativo dei positivi di origine bengalese. Sotto osservazione un condominio di circa 60 appartamenti in cui sono residenti 134 persone: finora sono state riscontrate 3 nuovi contagi, con 7 famiglie positive. Ieri intanto l'Ulss 6 Euganea di Padova ha scritto ai sindaci per informarli che il dipartimento di Prevenzione sta effettuando sopralluoghi e tamponi nei centri estivi per ragazzi.
Al.Va.
