Incubo variante, tamponi di massa e quarantene ai centri estivi

Giovedì 1 Luglio 2021 di Gabriele Pipia
Il centro sportivo militare di Padova

PADOVA - Tamponi di massa nei centri estivi. È l’effetto del primo grave caso di variante Delta-indiana registrato in Veneto. Una quarantanovenne padovana (non vaccinata) è sempre ricoverata nella Terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera e intanto scattano i test rapidi e molecolari su tutti i suoi contatti. La situazione più delicata riguarda il centro sportivo militare gestito dalla Padova Nuoto: qui lavora il marito e qui frequenta il camp estivo il figlio, entrambi positivi alla stessa variante del virus. Allerta alta anche al centro estivo San Paolo, dove tra gli iscritti c’è una ragazza contagiata ritenuta un “contatto” della donna ricoverata. In tutto sono almeno 33 le persone già in quarantena. Ieri pomeriggio la direttrice dei servizi sociosanitari dell’Ulss, Maria Chiara Corti, ha scritto a tutti i sindaci della provincia per informare che «a seguito della riscontrata presenza di alcuni focolai di virus Covid (variante indiana e inglese), il Dipartimento di Prevenzione, tramite contatti con i soggetti diretti interessati, sta effettuando sopralluoghi e tamponi presso centri estivi per ragazzi attivati nel territorio».


LA RICOSTRUZIONE
L’ultimo bollettino “Sorveglianza delle varianti” della Regione Veneto permette di ricostruire il caso nei dettagli.

La donna positiva alla variante Delta è ricoverata in Rianimazione dal 25 giugno. È residente a Padova con un figlio minorenne e con il marito cinquantenne, entrambi positivi. Il marito lavora al bar della piscina Padova Nuoto alla Paltana e al ristorante del centro sportivo militare di via Pomponazzi, una laterale di via Bembo. A gestire la piscina è Daniela Bardelle, che rassicura tutti: «Il bar è all’aperto e vengono usati tutti i presidi. Venerdì, appena ci è stata comunicata la positività, abbiamo chiuso il bar per quella giornata e sanificato tutto. Non è stato necessario fare tamponi. La piscina, separata rispetto al bar, è regolarmente aperta senza problemi». L’uomo lavora anche al ristorante del centro sportivo militare e qui a fare il punto della situazione è il direttore di Padova Nuoto Luigi Poli: «Sono stati fatti i tamponi a quattro persone che lavorano al ristorante ma sarà controllato tutto il personale del centro sportivo. Parliamo di trenta persone. Per il momento non abbiamo positivi». 


I BAMBINI
C’è poi il problema dei camp estivi. Il figlio della donna ha frequentato proprio quello del centro sportivo militare e per questo sono scattati tampone e quarantena per 12 bambini più il loro animatore. «Verrà fatta una campagna di screening più approfondita proprio perché stiamo parlando di queste varianti - prosegue il direttore - Sono d’accordo, è giusto controllare più persone possibili. Sto preparando tutti gli elenchi». Il camp coinvolge oltre 50 bambini divisi in piccoli gruppi in un grande spazio aperto. L’attività di tutti prosegue, eccetto il gruppo di bimbi isolato. Tampone per 10 bambini e un animatore anche al centro estivo di San Paolo, frequentato da una tredicenne, risultata positiva assieme ai suoi genitori dopo aver incontrato la donna ricoverata. Il coordinatore Manuel Belluco assicura che «per ora non ci sono altri positivi, tutti i locali sono stati sanificati e il centro estivo può andare avanti». Altri controlli nei camp estivi saranno eseguiti nei prossimi giorni. 


GLI ANZIANI
È emerso anche che la donna ricoverata insegna ginnastica ad un gruppo di anziani a Ponte San Nicolò. Nel bollettino si legge che «ad ora non si è riusciti a identificare i contatti legati alla sua attività lavorativa». Dopo un mese di quiete con un crollo generale dei contagi, per gli operatori del Dipartimento di Prevenzione l’attività di tracciamento torna ad essere prioritaria. 
 

Ultimo aggiornamento: 07:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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