Donna incinta in Malattie infettive: «Così abbiamo scoperto il focolaio dell'Arcella»

Giovedì 1 Luglio 2021 di Elisa Fais
Donna ricoverata in terapia intensiva per Covid

PADOVA - Una donna di 34 anni, incinta al sesto mese, ricoverata alle Malattie infettive dell’ospedale di Padova. È questo il caso di partenza che ha portato l’Ulss Euganea a scoprire un focolaio da variante brasiliana con 14 persone bengalesi contagiate in un grande palazzo dell’Arcella. Il bollettino regionale ora ripercorre i dettagli. La donna è stata presa in cura dall’Azienda ospedaliera per sei giorni, dal 5 all’11 giugno. Una volta dimessa, è rimasta in isolamento a casa. Il marito e la figlia, precedentemente contagiati, ora si sono negativizzati. Il figlio, pur condividendo l’abitazione con il resto della famiglia, non si è mai contagiato. 
Il secondo caso, pochi giorni dopo, riguarda una donna di 32 anni, anche lei originaria del Bangladesh, attualmente ricoverata in terapia intensiva.

La giovane si è presentata al pronto con i tipici sintomi dell’infezione da Covid. Viste le gravi condizioni cliniche, è stata immediatamente trasferita nel reparto di cure intensive. Un primo sequenziamento, eseguito nei laboratori di via Giustiniani, ha rivelato il contagio da “brasiliana” domenica 20 giugno. La conferma è arrivata tre giorni dopo dall’Istituto zooprofilattico di Legnaro. La trentaduenne vive con il marito e i tre figli, oggi tutti positivi. 

IL CLUSTER
È partendo da lei che l’Usl Euganea ha rilevato un cluster di variante brasiliana nel condominio all’Arcella. Finora sono stati effettuati 40 tamponi, i positivi sono 14 e appartengono a sette famiglie. Almeno una ventina di persone sono in isolamento all’interno dello stesso palazzo. L’Ulss sta continuando il tracciamento e, a scopo precauzionale, lo sta allargando ai contatti e ai familiari dei residenti. 
Nella palazzina dell’Arcella vivono 134 persone ed è in corso l’organizzazione di un’ulteriore giornata dedicata all’esecuzione dei tamponi. 

A ISOLA VERDE
Altro focolaio che desta preoccupazione è quello nato al camp di rugby di Mauro Bergamasco al villaggio turistico Isamar di Isola Verde, sul litorale di Chioggia. Ora emerge che tutto è partito da un ragazzino di 10 anni, residente in provincia di Padova, risultato per primo positivo alla variante Delta (indiana). Nel complesso sono stati colpiti dal virus dieci ragazzini (mediamente di 12 anni) e quattro adulti (tre animatori e un contatto stretto). Otto positivi sono padovani: oltre a sei bambini, risultano contagiati un genitore e una persona dello staff. Gli altri sono trevigiani e vicentini. 
Il ragazzino di dieci anni (il cosiddetto “caso indice”) è stato sottoposto a tampone lo scorso 24 giugno a seguito di un forte mal di testa insorto tre giorni prima. Riscontrata la positività, i medici Usca hanno provveduto a sottoporre a tampone molecolare 21 persone tra compagni di squadra, allenatori e membri del camping. Hanno effettuato il tampone anche altri 28 contatti collegabili al focolaio. Una madre risultata positiva è stata vaccinata con due dosi di Moderna, ma è asintomatica.
In serata l’ex campione Bergamasco ha diffuso una nota annunciando l’annullamento dell’ultima settimana del camp. «Sappiamo troppo poco di questa nuova variante del coronavirus ed il fatto che sia così sfuggente ai controlli, in aumento in varie regioni italiane, oltre che maggioritaria ed in forte crescita in diversi Paesi europei, non ci permette di rischiare a cuor leggero». 
 

Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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