VENEZIA - C'è già un disegno di legge ma è fermo in parlamento da 4 anni. Il ritorno della moda dei tuffi dai ponti (l'altra notte, all'Accademia, l'ultima bravata con un 33enne scozzese denunciato) ha spinto il primo cittadino Luigi Brugnaro a rispolverarlo: l'idea è quella di una cella di sicurezza per i comportamenti molesti o lesivi del decoro e della sicurezza.
Vergogna!Ore 4.00 della notte: Turista si tuffa dal Ponte dell’Accademia. Individuato dalla Polizia locale, denunciato e allontanato dalla Città …di più non possiamo fare, abbiamo le mani legate.
Chiedo i poteri penali al giudice di Pace fino a 10 giorni di cella di sicurezza. pic.twitter.com/F9OZPDGdv1— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) August 14, 2021
«A SPESE DEL COMUNE»
«Il senso della proposta - spiega Brugnaro - è alleggerire la magistratura ordinaria di tutti quei reati minori che normalmente arrivano a giudizio dopo anni. Avevamo presentato nel 2017 una proposta firmata da Brunetta e Causin che poi si è arenata, ma voglio riportarla avanti. Non voglio che sia una iniziativa di parte o di bandiera, cerco il più ampio consenso perché la ritengo una misura di buon senso. L'obiettivo è codificare una serie di reati minori, che vanno dal piccolo furto all'oltraggio, dalla violazione delle norme di decoro a comportamenti provocatori, in modo che chi se ne rende responsabile non debba attendere anni. «La proposta è che questi reati siano di competenza del giudice di pace che, pagato dalle amministrazioni locali (Città metropolitane o grandi città), valuti caso per caso. Chi si rende responsabile di atti come i tuffi dai ponti a Venezia, se riconosciuto colpevole, si fa una o più notti in cella. Tutto a spese dei Comuni, alla Giustizia non costerà nulla. Noi al Tronchetto abbiamo ricavato giù sette celle. Quello che va evitato è l'impunità dovuta alla farraginosità della macchina della giustizia. Non c'è alcun intento di creare sindaci sceriffi o chissà cosa, solo penso una correlazione tra comportamento illegale e sanzione». Un sistema che ricorda molto quello statunitense, anche perché introduce il concetto di cauzione. «Se uno poi vuole uscire prima dalla cella paga, ma credo che dopo una notte in cella uno ci pensa due volte prima di rifarlo. Ormai nelle nostre città questi comportamenti sfuggono, eppure chi ne è vittima spesso diventa vittima due volte perché non ha la certezza che chi li compie non possa rifarlo».
I REATI
A quali comportamenti, dunque, si applicherebbe? La legge ne individua nove: prostituzione di strada, accattonaggio molesto, abuso di assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti, danneggiamento di edifici pubblici e privati, occupazione di suolo pubblico o l'invasione di edifici abbandonati, assunzione di sostanze stupefacenti in luogo pubblico, commercio abusivo su suolo pubblico, atti contrari alla pubblica decenza e occupazione del suolo pubblico.