Truffa dei bonus: imprenditrice mestrina nei guai, maxi sequestro e sigilli a casa e conti

Giovedì 14 Aprile 2022 di Nicola Munaro
Via Ca' Fornoni dove è avvenuto il sequestro
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MESTRE - La sua abitazione in via Ca' Fornoni, poi società e conti correnti per un sequestro totale da 900mila euro. È quanto messo sotto sigilli ieri dalla guardia di finanza e dalla procura di Rimini a Stefania Serafin, 37 anni, di Favaro, amministratrice di diritto della ditta edile Mary Low srl di Marcon di cui amministratrice di fatto era Federica Fusetti, 50 anni di Porto Tolle (Rovigo), alla quale sono stati sequestrati terreni e immobili in provincia di Rovigo.

Le due donne sono entrambe indagate con l'accusa di reimpiego di capitali illeciti nell'operazione Free Credit che ha scoperchiato un sistema di crediti di imposta fasulli, creati solo per essere ceduti, per un totale 440 milioni di euro. Secondo il capo d'accusa, sul finire del 2021 Stefania Serafin avrebbe acquistato e poi rivenduto crediti d'imposta falsi legati al bonus facciate per un totale di 2 milioni di euro.

LA DIFESA
«Noi riteniamo di non essere responsabili di alcun reato in quanto terzi cessionari inconsapevoli di quello che c'era a monte, cioè della natura fittizia di questi credito d'imposta - spiega l'avvocato Mario Serpico, legale di Serafin - Un principio già affermato dal tribunale di Treviso in un'indagine parallela: in quel caso il Riesame ha annullato un sequestro del gip. Ora valuteremo la possibilità di effettuare un ricorso al Riesame anche contro questo provvedimento».

IL LAVORO DELLA GDF
Partendo dal fallimento di un'azienda nel luglio scorso, l'inchiesta della finanza e della procura riminese si è allargata a macchia d'olio in mezza Italia. Veneto compreso. Gli arresti erano scattata a fine gennaio: otto persone erano finite in carcere, quattro ai domiciliari. Le ipotesi di reati vanno dall'associazione per delinquere alla truffa ai danni dello Stato, al reimpiego e autoriciclaggio contestati in totale e a vario titolo a settantotto persone. E tre sono del Veneziano: oltre a Stefania Serafin ci sono anche Matteo Banin - 42 anni, professionista di Chioggia ma con studio a Porto Viro (Rovigo) e unico veneziano arrestato nella tornata di gennaio - e Davide Barbierato, 50 anni, di Cavarzere, ritenuto l'amministratore di fatto della Barbierato sas attiva nel riminese. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, a capo dell'associazione ci sarebbe un imprenditore di origine pugliese, ma da tempo operativo in provincia di Rimini, Nicola Bonfrate. Finito in carcere insieme a una sua collaboratrice, al suo commercialista riminese e altre cinque persone ritenute «piazzisti e venditori» nelle varie Regioni. Tra questi, appunto, Banin.

Proprio conversando con il commercialista residente a Chioggia, in una intercettazione, Bonfrante commenta: «Cioè, lo Stato italiano è pazzesco, è una cosa... vogliono essere fregati praticamente...». Banin gli aveva appena spiegato le modalità di utilizzo del bonus locazioni, con i relativi crediti d'imposta. Quelli che l'organizzazione creava dal nulla per poi cederli innumerevoli volte e guadagnarci.

La foto 

La prima  casa di via Ca' Fornoni (che appariva in una foto pubblicata precedentemente) nulla ha a che vedere con il caso della procura di Rimini.

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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