Piazza San Marco, svelati i primi vetri per fermare l'acqua alta: «Ma la Basilica è meno bella»

Martedì 25 Ottobre 2022 di Roberta Brunetti
I vetri fuori dalla Basilica di San Marco

VENEZIA - Le prime lastre sono già state scoperte. Trasparenti, con l'eccezione della bordatura superiore e dei pilastrini laterali in acciaio, sfuggono abbastanza alla vista. Una barriera quasi invisibile, che dovrà proteggere la Basilica di San Marco dalle acque alte intermedie. Eccola come appare, nell'immagine che pubblichiamo qui a fianco. Per il momento solo una piccola porzione svelata, all'interno del cantiere, lato piazzetta dei Leoncini. Per capire l'effetto d'insieme bisognerà attendere la fine dei lavori e la scopertura dell'intera struttura. Ma il primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, già avverte: «Per quanto le lastre siano in cristallo, per quanto la barriera sia trasparente, non illudiamoci: la Basilica così sarà meno bella.

Questa è un'opera necessaria, nell'attesa dell'impermeabilizzazione dell'intera Piazza, per impedire che la Basilica sia distrutta dalla salsedine. I danni fatti dall'acqua sono enormi, non si poteva aspettare oltre. Ma non appena saranno finiti i lavori della Piazza, con il Mose funzionante, la barriera non avrà più senso, andrà tolta interamente».

GLI ULTIMI GIORNI
Anche ieri, intanto, l'acqua alta ha superato i 90 centimetri e lambito il nartece. Oggi probabilmente si replica, poi il meteo dovrebbe garantire almeno una decina di giorni di tregua. E questi dovrebbero essere davvero gli ultimi giorni con la Basilica a mollo. I lavori per ultimare la posa dei 120 metri di lastre sono alle battute finali. Gli operai erano al lavoro anche domenica, mentre passavano gli atleti della maratona. Ultimi giorni di fatica per saldare le lastre e allacciare le pompe. «Per fine ottobre la barriera sarà pronta e funzionante» conferma Renzo Rossi, dell'omonima impresa che con Kostruttiva sta eseguendo l'intervento per conto del Provveditorato alle opere pubbliche. Più di un anno di cantiere, segnato dalle interruzioni per i mancati pagamenti e i ritrovamenti archeologici. Ostacoli alla fine superati, ma Tesserin ribadisce l'amarezza generale: «Siamo arrivati con un ritardo incredibile, inaccettabile, non si può lavorare così. Dalla nostra prima proposta si sono buttati via tre anni secchi».

IL NODO INGRESSI
Per dare un giudizio sulla barriera Tesserin aspetta di vederla completata e funzionante. «Si presenta abbastanza bene, ma va vista nel suo insieme - continua il primo procuratore - Soprattutto attendiamo di capire come funzionerà, anche per regolarci sugli accessi». Una questione da chiarire. Attualmente la Basilica resta aperta anche con le acque alte intermedie, quando il nartece è allagato e gli accessi sono garantiti con le passerelle. Ora la nuova barriera, alta in media 120 centimetri, avrà sei varchi, in corrispondenza delle porte, che andranno chiusi, in caso di acqua alta, con delle paratoie in acciaio, a loro volta suddivise in tre moduli orizzontali da 40 centimetri. Un sistema per consentire una chiusura flessibile, con possibilità di accesso, magari facilitato da scalini provvisori. Soluzioni da studiare, non appena l'opera sarà finita.

Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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