Fece a pezzi la fontana a calci, risarcirà il Comune con lavori per la collettività

Domenica 16 Febbraio 2020 di Emanuela Furlan
Il parco si trova nelle vicinanze della parrocchia di Musile
MUSILE  - L’atto di vandalismo compiuto sulla fontana del parco dei Granatieri costa al giovane non solo la riparazione del danno ma anche lo svolgimento di lavori socialmente utili. È stata questa la condanna emessa a conclusione del processo che ha avuto come imputato un ragazzo del Sandonatese, da poco maggiorenne all’epoca dei fatti, denunciato dal Comune di Musile per aver danneggiato una proprietà comunale. La vicenda risale a settembre 2018 quando, durante una passeggiata serale, il parroco don Flavio Zecchin ha udito grida e rumori provenire dal parco dei Granatieri, nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. 

LA VICENDA 
Avvicinatosi all’area verde, ha notato due ventenni, uno dei quali stava prendendo a calci la fontana, spaccandone alcune parti. Il parroco li ha richiamati a gran voce e si è anche premurato di scattare alcune foto con il suo cellulare. I due giovani, vistisi scoperti, sono scappati verso il centro cittadino, sperando di riuscire a dileguarsi senza essere riconosciuti. Don Flavio però non si è dato per vinto e li ha rincorsi, telefonando subito al sindaco Silvia Susanna, che a sua volta ha allertato i carabinieri di San Donà. Il caso ha voluto che in quel momento una pattuglia stesse transitando per Musile. Il parroco ha mostrato ai carabinieri le foto dei due vandali, che pochi minuti dopo sono stati individuati e fermati. Uno dei due si è assunto l’intera responsabilità dei danni provocati alla fontana all’interno del giardino pubblico. Ed è questo ventenne che è stato denunciato dal Comune come autore dell’atto vandalico. Dopo un anno e mezzo, l’iter giudiziario si è ora concluso con l’obbligo per il giovane di risarcire il danno materiale. «Non si tratta di una cifra consistente: la sistemazione della fontana ha richiesto circa 300 euro. L’aspetto negativo è che sia stata danneggiata a calci», precisa Susanna. Per il suo gesto, il ragazzo, tramite il suo legale, ha dato anche la propria disponibilità a prender parte ai lavori di pubblica utilità. «Il bene di tutti deve essere sempre tutelato in ogni sede- sottolinea Susanna -E questa vicenda insegna che non bisogna mai tollerare il danneggiamento di qualsiasi bene collettivo. Accogliamo anche con soddisfazione la disponibilità del ragazzo ad operare in attività lavorative a favore della collettività». 

A NOVENTA
Tuttavia, a beneficiare delle ore di lavoro del giovane non sarà la città di Musile. «Non abbiamo la convenzione con il tribunale per questo tipo di situazioni- spiega il sindaco -mentre il Comune di Noventa ce l’ha. Quindi il giovane svolgerà a Noventa dei lavori di piccola manutenzione. Non sappiamo per quante giornate, perché il giudice deve ancora quantificarle». 
Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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