JESOLO - Nella villa di via Bellini 18 in centro a Musile, un gruppetto di amici di Nicolas Maritan: si stringono l'uno all'altro. Sono in lacrime e cercando farsi forza e di consolarsi a vicenda. Si sono riuniti nella casa di Walter Maritan e della moglie Roberta Bernardi per essere vicini ai due genitori che hanno perso l'unico figlio, il loro amico Nicolas.
Man mano che altri giovani arrivano al cancello, il papà Walter li abbraccia scoppiando in singhiozzi strazianti. «Siamo dispiaciuti quando perdono la vita gli amici, ma quando tocca a te è un dolore enorme» dice e subito dopo tenta di confortare i giovani che lì sono di casa, che ha visto crescere assieme al figlio.
Alcuni sono stati compagni di classe fin dalle elementari di Nicolas, hanno fratelli e sorelle che sono stati alunni di mamma Roberta, insegnante della scuola primaria di Musile. Lei è in casa, preferisce non uscire.
Con grande forza d'animo, papà Walter ricorda le tappe importanti della vita di Nicolas, le scuole a Musile, il diploma al liceo artistico Guggenheim nelle sedi di Mestre e del Parco della Bissuola, il suo non voler seguire le orme del padre.
IL LAVORO
«Non voleva sporcarsi le mani proseguendo la mia attività nel settore del riciclo» sottolinea sorridendo al ricordo. Lui è titolare dell'azienda Venetafusti, in via Emilia 8, nella zona artigianale di Musile, che si occupa di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici.
Quel lavoro duro però Nicolas e i suoi amici l'avevano sperimentato da ragazzini, quando l'uomo li aveva convinti a provare la fatica di spostare oggetti pesanti, a lavorare per prova nella sua azienda, cercando di dare loro un insegnamento di vita. Era un'attività che non attirava Nicolas, che aveva cercato un'occupazione diversa.
«Da quasi due anni mio figlio lavorava nell'agenzia immobiliare "L'arte di abitare" a Jesolo e gli piaceva - aggiunge - e con il suo collega Christian avevano deciso di prendere in affitto un appartamento per la stagione estiva in via Ca' Gamba, la strada che arriva a piazza Milano, non lontano dalla sede dell'agenzia in piazza Drago dove lavoravano anche di domenica, così da non essere costretto ad andare e tornare tutti i giorni a Musile».
IL CORAGGIO
Con grande coraggio, papà Walter riferisce i particolari dell'incidente stradale in cui Nicolas è morto sul colpo, si preoccupa per Francesco Berto che guidava l'auto, mentre la mamma Roberta ieri è stata colta da un malore alla notizia della scomparsa del figlio.
Gli amici che ieri mattina si sono stretti al dolore dei genitori, ricordano con grande affetto Nicolas «Era vivace, sempre molto vivace - confermano - era amico di tutti.
«Qualche amico - proseguono - sta interrompendo le vacanze per venire qui a Musile dopo aver saputo quello che è successo. Non ci credevano. Anche noi fatichiamo a credere che Nicolas non c'è più. Era un ragazzo generoso, disponibile con tutti. Non era tipo da messaggini, attese per vedersi, no, lui veniva a parlare con te a qualsiasi ora. Se avevi bisogno, se non sapevi cosa fare, lo chiamavi e lui c'era sempre, anche solo per stare in compagnia per qualche ora». Increduli e addolorati i tanti che conoscevano Nicolas e la sua famiglia e che hanno lasciato messaggi toccanti sui social, ricordando il suo sorriso, la sua spontaneità, la sua gioia di vivere e il suo altruismo.